Per questo primo weekend di maggio torna una delle testate della Ediperiodici più gettonate all'epoca e della quale, ultimamente, mi sto occupando sempre più spesso, non che mi piaccia particolarmente, chi mi legge sa bene quanto io sia in genere abbastanza critico sulla qualità delle storie contenute in queste collane antologiche dove trovare delle storie che mi colpiscano sotto l'aspetto erotico e dei disegni e, naturalmente, della trama è piuttosto raro, ma non nego che in qualche modo ci sono affezionato, sia per ricordì di gioventù che professionali, senza contare che esse, come ho ribadito più volte, rappresentano comunque un enorme serbatoio a cui attingere. L'albo in questione fa parte della Prima Serie de "I Casi della Vita", per la precisione il n.81 pubblicato nel gennaio del 1990. Le scan sono opera di CHARLES che ringraziamo, mentre l'editing è del sottoscritto.
La storia a) "La Signora dei Falò", disegnata da PAUL BENNET, pseudonimo di ANGELO TODARO, ci narra la storia di Giulia, sposata con Sandro che di professione fa l'autotrasportatore. I continui viaggi di Sandro su e giù per l'Italia, danno modo alla donna di vivere una storia passionale con Enrico, un poco di buono, di cui Giulia sembra essersi seriamente innamorata, al punto da decidere, durante l'ennesimo viaggio di lavoro del marito, di raccogliere tutti i risparmi da questi accumulati e di fuggire con l'amante con il sogno di una nuova vita. Enrico però è davvero un bastardo e figlio di puttana che di Giulia se ne frega altamente e quello che attende in realtà la poverina è qualcosa di totalmente diverso da quello che immaginava...
La storia b) "Accidenti al Bancomat", per i disegni dello STUDIO MONTANARI, ci racconta invece di Federico Aniello, arrestato e condannato per violenza carnale, ratto ai fini di libidine, atti osceni, violenza privata e atti di libidine violenta. Attraverso una serie di flashback, si viene a conoscenza della storia di Agnese, una sexy studentessa universitaria, prima vittima del maniaco sessuale che risponde alle inserzioni delle baby sitter attirandole poi nella sua tela. La sfilza di vittime si suppone sia bella lunga e l'uomo riesce a farla franca per diverso tempo, fino a quando...
La prima storia è di una banalità disarmante che non ci racconta proprio nulla di nuovo, siamo alle prese con la solita situazione trita e ritrita di una donna sposata, innamorata di un altro uomo, ingannata dalle sue lusinghe e raggirata per tutti altri scopi. La sceneggiatura è piuttosto lineare e i momenti erotici non risultano molto esaltanti, un po' per il modo in cui le situazioni vengono esposte e un po' per i disegni di Paul Bennet che raggiungono, a mio avviso. appena la sufficienza.
Anche la seconda storia si avvale di una sceneggiatura piuttosto "scolastica" dove si fa un uso abbondante di flashback, ma che, se non altro, a differenza della prima offre sicuramente più scene erotiche che risultano, per i miei gusti, molto più eccitanti e dove i disegni dello Studio Montanari appaiono di buon livello per tagli, inquadrature e ottimo equilibrio di bianchi e neri. Riguardo questo mitico studio capitanato da Giuseppe Montanari, vorrei sottolineare che erano molti gli artisti dei quali non si conoscono i nomi che lavoravano sotto la sua ala, motivo per cui a volte si possono notare svariate differenze di stile nella enorme quantità di storie prodotte da questo studio sia per la Ediperiodici che per la Edifumetto, ma che mantengono comunque delle caratteristiche in fase di inchiostratura e impostazione delle tavole piuttosto compatte e riconoscibili, tanto da farne una sorta di "marchio di fabbrica", cosa un po' diversa se ci riferiamo ad altri studi come quello di Dino Leonetti, Alberto Giolitti, Graziano Origa e altri che operavano nel settore dei tascabili erotici e non solo. La prolificità di Montanari è davvero impressionante per numero di tavole a fumetti disegnate per i più svariati editori, Sergio Bonelli compreso, per il quale l'artista bolognese, in coppia con Ernesto Grassani, darà vita a una sterminata serie di albi di uno dei personaggi di punta della più nota "fabbrica delle idee" italiana: Dylan Dog.
Vi aspetto nei commenti, fateci sapere quale delle due storie vi è piaciuta di più.
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