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mercoledì 9 marzo 2022

I MITICI FUMETTI: SUPER ZORA IN...UNA BOMBA NEL CRANIO - LA PRINCIPESSA KARINZ (ALBO N.30)


IN QUESTI EPISODI: Zora riesce a liberarsi dalla gabbia in cui l'aveva rinchiusa il pazzoide dinamitardo che sta seminando terrore in tutta Vienna (per leggere episodio precedente CLICCA QUI), purtroppo la testimonianza della nostra non viene creduta dalla polizia, soprattutto quando la bella vampira riconosce da una foto pubblicata su un giornale l'uomo dal quale era stata rapita, sua eccellenza Frank Kappler, uno dei più rispettabili alti funzionari del Governo. Scampata per un pelo dal venire addirittura arrestata, Zora rinuncia inizialmente ad indagare su Kappler, ma poi tutta una serie di circostanze la conducono a un faccia a faccia con la Principessa Karinz, colei che si cela dietro le quinte e vera mente di tutto quello che sta succedendo. In seguito, Zora, scampando al tentativo della principessa di farla fuori, resta vittima di un naufragio. Tratta in salvo da una nave, è poi costretta a sbarcare nell'unico luogo previsto: New York, trovando lavoro presso il circo del famoso Buffalo Bill. Ma i guai di questa imprevista trasferta americana sono appena cominciati...

Dopo la parentesi del mese scorso con i due episodi disegnati da Giovanni Romanini, torniamo a riannodare i fili della trama rimasta in sospeso nel n.29 di Super Zora. Questo n.30 della ristampa raccoglie le storie "Una Bomba nel Cranio" e "La Pincipessa Karinz" ed è scansionato, editato e offerto dalla
coppia composta dal leggendario Aquila della Notte e il suo fido collaboratore Mal32 che, come sempre, ringraziamo.

I disegni di tutta la storia relativa alla faccenda degli attentati e ai personaggi di Frank Kappler e la Principessa Karinz sono opera di Salvatore Stizza, ma il buon Birago Balzano ritorna a impugnare il suo pennello nella parte finale finale dell'albo, quando Zora sbarca in America e incontra il leggendario Buffalo Bill.

Buffalo Bill, non è certo l'unico dei personaggi storici realmente esistiti che Zora incontra nel corso della sua lunga carriera,  la nostra ha interagito nel corso dei 288 albi che compongono l'intera saga con il leggendario Re Salomone, Gesù di Nazareth durante gli anni della sua adolescenza, il Papa, Sigmund Freud, la Regina Vittoria, Giuseppe Garibaldi...solo per citarne alcuni, segno che lo sceneggiatore Rubino Ventura gradiva molto fare interagire queste grosse figure della storia dell'umanità con la bella e sexy vampira sempre affamata di sesso, sangue e avventure. Un'altra caratteristica che rende questa serie molto godibile e che l'ha resa un cult dei fumetti erotici vintage.

Lascio le riflessioni più profonde e colte e le varie citazioni presenti nell'albo a gente che ne sa più di me, come il nostro fedele amico e bravissimo scrittore Sergio L. Duma, grandissimo estimatore di Zora la Vampira, che è solito deliziarci con i suoi preziosissimi interventi e che è stato intervistato di recente dalla nostra Tippy proprio qui su ZIC. Godetevi il fumetto, ci si riacchiappa nei commenti.

ISI

mercoledì 19 gennaio 2022

I MITICI FUMETTI: SUPER ZORA IN...HA BALLATO UNA SOLA NOTTE - CANINI DI RAZZA (ALBO N.29)



IN QUESTI EPISODI: Per introdursi presso la corte di Luigi di Baviera e riprendersi sua figlia Alina (per leggere episodio precedente CLICCA QUI), Zora è in cerca di un marito nobile e lo trova nel conte Herbert Von Pfennig, squattrinato, bruttarello, ma ben dotato e cosa più importante... cugino del Re. Il matrimonio avviene in brevissimo tempo tramite una semplice cerimonia civile, Von Pgennig si trasferisce nella villa di Zora, la quale scopre con sorpresa che il conte è anche un'ottimo amante. L'occasione per introdursi a corte non manca ad arrivare, dato che sembra essere imminente la festa di compleanno del Re, ma purtroppo qualcosa va storto. La sorella del regnante riconosce in Zora non solo una delle partecipanti ad un'orgia avvenuta a Palazzo di recente, ma bensì la vera madre della bambina che è stata loro venduta dagli zingari e che ha sostituito la principessina Kyra. Ma le brutte sorprese per la nostra non sono finite, poiché viene scoperta anche la sua natura vampiresca. Catturata e imprigionata, Zora viene murata viva e a nulla serve invocare l'aiuto di Satana che questa volta la ignora. Riuscirà la vampira più sexy dei fumetti e madre disperata a trovare un modo per liberarsi e a ricongiungersi con la sua adorata bambina?

Terminata l'avventura alla corte del re di Baviera, Zora raggiunge Vienna dove intende stabilirsi, ma viene drogata e rapita da un individuo molto distinto che le offre un passaggio in carrozza. L'uomo sembra essere strettamente collegato a una serie di misteriosi attentati che stanno seminando il panico nella cittadina austriaca. In quale altro guaio si sarà cacciata stavolta Zora? E soprattutto...come ne uscirà?

Anno nuovo, nuovo albo della ristampa di Super Zora. Questo n.29 raccoglie le storie 59 e 60 in ordine cronologico: "Ha ballato una sola notte" (Zora - Anno IV n.6 del marzo 1975) e "Canini di Razza" (Zora - Anno IV n.7 dell'aprile 1975). Le scan, ottime come sempre, si devono all'impagabile lavoro di Aquila della Notte e del suo fido collaboratore Mal32 che ringraziamo.

È una vera e propria odissea la vita della bionda vampira, con avventure senza respiro collegate l'una dietro all'altra, dove lo sceneggiatore Rubino Ventura si diverte ad inserire il suo personaggio nei contesti più disparati, dove sesso e situazioni drammatiche viaggiano di pari passo. Tralasciando i momenti in cui Ventura si abbandona a situazioni tipiche del genere horror, con il suo personaggio alle prese con mostri vari, cadaveri viventi e qualsiasi altro aborto di natura, che sono le cose che gradisco di meno (non fosse altro per una semplice questione di gusti personali), penso che il meglio di se lo sceneggiatore lo tiri fuori in storie come quelle narrate in questo albo, dove il suo personaggio, a mio avviso, emana il suo inconfondibile fascino di donna d'azione, crudele e determinata quando si tratta di raggiungere i propri obiettivi e di fare sfoggio delle proprie abilità erotiche per sedurre chiunque le serva allo scopo, per poi disfarsene o per vendetta o per semplice convenienza personale. È il contesto avventura, più che l'horror, ad attrarmi e ad affascinarmi nelle storie di Zora, anche quelle più assurde e improbabili. Sì, lo so, è una vampira e i vampiri sguazzano nell'horror e nelle miriadi di sottotrame e sfumature narrative del genere, ma per fortuna l'autore fa sfoggio di una notevole fantasia che gli consente di calare il suo personaggio in una varietà di situazioni davvero diverse e notevoli, insomma, per la serie: "ce n'è davvero per tutti i gusti". Come ho già avuto modo di farvi notare in precedenza, una caratteristica di Ventura è quella di autocitarsi, riproponendo di volta in volta situazioni già ideate per altri suoi personaggi. La situazione in cui si era trovata Biancaneve, alla disperata ricerca di suo figlio Mirko (episodio che trovate qui su ZIC, pubblicato dal sottoscritto), rapito dalla perfida arcinemica Naga che lo aveva ceduto a un orco cannibale per vendicarsi dell'odiata figliastra, si ripete questa volta con Zora alla ricerca di sua figlia Alina, un'occasione per l'autore per concentrarsi sul carattere e sulla determinazione di questi suoi due personaggi cult della storia del fumetto erotico vintage, così diversi tra loro, principessa da favola dalla condotta morale scellerata la prima, vampira crudele e vendicativa la seconda, entrambe legate dalla passione per il sesso, ma anche in grado di provare sentimenti forti e autentici come quelli della perdita di un figlio.

Per quanto riguarda i disegni, i lettori più attenti noteranno certamente un cambiamento di stile a partire dalla tavola 55 della seconda storia "Canini di Razza", dove al disegnatore storico di Zora, Balzano Birago, subentra (per qualche numero) Salvatore Stizza, disegnatore molto modesto e non certo dotato di uno stile accattivante. Un'occasione per testare con i vostri occhi che Zora, a costo di ripetermi, come la disegnava Balzano non la disegnava nessuno, un onore e un merito non da poco per un autore che non eccelleva di certo in tecnica.

Alla prossima.

ISI