Questo mese interrompiamo il normale corso delle vicende che stavamo seguendo (tranquilli, riprenderanno regolarmente il mese prossimo) per presentarvi un'avventura che occupa due albi consecutivi e che la Edifumetto, per motivi ancora oggi non noti, aveva deciso di saltare a pié pari nel corso della collana di ristampe SUPER ZORA curata su questo blog dal sottoscritto. Si tratta di due storie: IL CASTELLO DELLE ROSE NERE (Zora Anno III n.13 - luglio 1974) e NASCAZ (Zora Anno III n.14 - agosto 1974). Facciamo quindi un salto indietro e andiamo a capire dove questi due albi dovrebbero essere collocati a livello cronologico.
Nel n.21 di SUPER ZORA, pubblicato a maggio dell'anno scorso (che trovate QUI) vengono pubblicate le storie "SI LEVANO I MORTI" e "L'ARCIDUCHESSA SONIA" che, cronologicamente parlando, corrispondono agli episodi 41 e 44. Alla fine della storia "SI LEVANO I MORTI", mentre si trova in viaggio su una carrozza in compagnia di Frau Murder, l'arciduchessa Sonia (l'unica donna al mondo ad avere la gnocca orrizzontale) e Dracula (comodamente addormentato in una bara), uno dei cavalli si azzoppa ed è impossibile proseguire. Zora si propone di lasciare il gruppo per andare alla ricerca di un cavallo o di una diligenza. Bene. Nell'episodio subito dopo, vediamo la nostra vampira su un cavallo, lanciarsi sulle tracce della carrozza che aveva abbandonato e raggiungere, dopo una settimana, il luogo convenuto per l'appuntamento. C'è quindi un buco narrativo che viene appunto "tappato" da questa avventura d'intermezzo raccontata nei due albi di oggi. Avevo segnalato io stesso ad Aquila della Notte che, come sapete, si sta occupando da un po' di tempo del progetto digitale della ristampa di Super Zora, il fatto che questi due albi erano stati saltati e lui ha provveduto ad inserirli. Grazie quindi ad Aquila e al suo collaboratore Mal32 per questo recupero e ovviamente per le ottime scan e l'editing.
Un'altra cosa che contraddistingue questi due albi è il disegnatore. Sul frontespizio interno del primo albo, facendo scherzosamente riferimento a Birago Balzano, si legge: "L'abituale disegnatore di Zora sta compiendo un viaggio di studio in Transilvania per documentarsi sul luogo d'origine dei vampiri. Per questo numero e il successivo lo sostituisce un altro disegnatore" e questo disegnatore è il mitico artista bolognese scomparso di recente Giovanni Romanini. Questo, in definitiva, è stato il motivo principale per cui ho voluto recuperare e pubblicare questo mese il suo lavoro, dato che diversi lettori mi avevano chiesto quando avremmo pubblicato i due albi da lui realizzati. Quella che vedrete sarà stilisticamente una Zora diversa da quella disegnata dal solito Birago Balzano, con disegni più curati che accontenteranno i tanti estimatori di questo compianto artista. Romanini ebbe modo anche di realizzare un supplemento di 210 tavole "Natale di Sangue" che prima o poi vedrete pubblicato qui su ZIC, purtroppo, almeno al momento, l'edizione in mio possesso è in francese e necessita di traduzione e adattamento a meno che.... non sbuchi fuori all'improvviso la versione in italiano.
Per il momento godetevi questa storia che porterà la nostra vampira nel maniero del Conte Morton, meglio conosciuto come il Castello delle Rose Nere, dove Zora sarà costretta, per cavarsi fuori da un'incresciosa situazione, a richiedere per l'ennesima volta l'aiuto del suo Signore Satana che gli invierà in soccorso il diavolo di nome Nascaz, un essere che al posto del naso si ritrova ad avere...indovinate cosa? Sì, proprio quello. Storia senza infamia e senza lode, disegnata da un ottimo Romanini che, nonostante la sua immensa bravura, non riesce però a piacermi come il "meno bravo" disegnatore titolare della serie, il quale avrà tutti i suoi limiti tecnici e difetti, ma per me come disegna Zora...resta unico! A voi lettori l'ardua sentenza. Ci sentiamo nei commenti.
ISI
Anche quando si tratta di episodi un po' deboli, Zora riesce sempre a farsi leggere e a coinvolgere il lettore, e questo è uno di quei casi. Il riferimento ai cadaveri nel sotterraneo del castello può forse collegarsi alla fiaba di Barbablù, ispirata a sua volta a un fatto reale, quello di Gil De Raise. Quest'ultimo era un nobile che aveva ucciso donne e bambini e ne nascondeva i cadaveri nel sotterraneo del suo maniero. Secondo un'interpretazione, sembra che fosse anche un satanista. Per giunta, bisogna puntualizzare che la rosa nera è un concetto molto importante nell'occultismo. Alcuni identificano questo simbolo con il sesso estremo, altri con il diavolo, e direi che nel contesto dell'episodio sia più che appropriato. I disegni di Romanini sono magnifici e mi piace la sua versione di Zora. Ritengo anch'io, però, che quella di Birago Balzano sia più sensuale ed eccitante. In ogni caso, se fossi stato un editore e non avessi potuto affidarmi a Balzano, avrei scelto pure io Romanini come illustratore della serie.
RispondiEliminaUna Zora un po' in salsa Magnus: del resto Romanini era un suo discepolo che, con il massimo rispetto per carità, non ha superato il maestro (cosa del resto quasi impossibile). Isi e Sergio: come direbbe Axel nel Cacciatore sono 'd'accordissimo' con voi: Zora è Birago Balzano.
RispondiEliminaCiao ISI,
RispondiEliminal'albo di Romanini "Natale di sangue" è stato pubblicato proprio su questo sito nel lontano 2015.
Purtroppo non erano scansioni ma soltanto delle foto (fatte anche male) che Tippy ha sistemato meglio possibile,
rendendo l'albo almeno leggibile. Comunque, nel caso tu decidessi di sistemare le scansioni in francese che possiedi
(si tratta della Hors-serie jaune, vero?) hai già le vignette originali senza necessità di traduzione.
Luca, appena ti è possibile puoi contattarmi via mail? ti lascio il mio indirizzo: isidorobruno@tim.it. Grazie.
EliminaCia ISI, ti ho inviato la mail.
EliminaNon lo sapevo. Comunque sì, la serie è quella. Vado a cercarmi questa copia fotografica e verifico la leggibilità dei testi. Grazie mille.
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