Nel mese di aprile di due anni fa, nell'ambito della ricerca di quei tascabili erotici che non avevano mai visto la luce su questo blog, presentavo il personaggio di Jolanda De Almaviva, protagonista della omonima serie edita dalla Elvipress. In quell'occasione, oltre a fornire una panoramica generale sulle caratteristiche della serie, personaggi, ambientazione, etc., (trovate il tutto CLICCANDO QUI) il sottoscritto presentava due delle 5 storie contenute in un volume della collana Best Sellers della Mondadori, dedicate al personaggio, mentre qualche anno dopo proponevo il n.64 "La Figlia del Giaguaro" (che invece trovate QUI), Poi, semplicemente non me ne ero più occupato, soprattutto per la mancanza di materiale disponibile. Da allora qualcosina è venuto fuori (grazie al nostro amico di sempre: CHARLES) e dato che diversi lettori ci avevano chiesto altri albi di questa serie, ho aspettato per poter raccogliere almeno un "mini-lotto" di albi consecutivi. Iniziamo quindi da questo mese con il n.14 "L'INAUDITA CRUDELTÀ", il primo albo che vede subentrare al disegnatore dei primi tredici episodi, Armando Bonato, un giovanissimo Milo Manara che inizierà ad occuparsi della parte grafica fino al n.60 della serie, coadiuvato da sua sorella Nives e da Pierenrico Boninsegna (specialista nel disegnare galeoni e vascelli).
L'albo proviene dal blog vintagecomix del solito CHARLES e le scan dovrebbero essere ad opera di PHILCAP, ad ogni modo ringraziamo entrambi.
Dal momento che il fumetto contiene a pag.4 un ampio riassunto, utile per farvi entrare nell'atmosfera degli avvenimenti precedenti, eviterò di riportarlo a mia volta ed eviterò anche di accennare, come di solito facciamo per altri fumetti seriali, alla trama dell'albo che state per leggere, preferendo invece spendere qualche parola proprio sui disegni.
Milo Manara aveva già collaborato con la Elvipress, disegnando il n.10 di Cosmine "Bambole Assassine". Come già detto, si tratta di un Manara giovanissimo che ancora non aveva trovato la propria strada per raggiungere quel segno che tutti conosciamo e che ne hanno fatto uno degli artisti del genere erotico più amati in tutto il mondo. L'uso del suo strumento preferito, il pennino, potrà apparire, forse, un tantino"grezzo", ma di certo si nota da subito la sua propensione naturale nel disegnare i personaggi femminili e, personalmente, già da allora, avevo cominciato ad amarlo proprio per questa sua caratteristica che, con gli anni a venire, sarebbe divenuta il suo caratteristico marchio di fabbrica. Le donnine di Manara, come vengono appunto chiamate, hanno delle caratteristiche fisiche che le rendono uniche ed immediatamente riconoscibili: snelle, gambe lunghe e affusolate, seni piccoli, glutei a mandolino sempre disegnati al top, già...chi non conosce la grande abilità di Manara nel disegnare quelli che sono, probabilmente, i più bei CULI del mondo? Se a tutto ciò aggiungiamo anche la straordinaria abilità nel tratteggiare volti sempre sensuali ed espressivi, non meraviglia affatto che Manara sia diventato un mito per intere generazioni di disegnatori che amano disegnare le donne. Ebbene, in Jolanda tutte queste caratteristiche ci sono tutte, lo stile adottato, spontaneo, di un giovane artista impegnato a farsi le ossa, è la base di partenza per quelle che saranno in futuro le sue donnine definitive.
Vi lascio alla lettura e attendo i vostri pareri in proposito sulla qualità dei disegni e naturalmente della storia i cui autori delle sceneggiature erano: Renzo Barbieri, Roberto Renzi, Bruno Gaburro,Giacomo Gramigna e Silverio Pisu, quest'ultimo scrisse anche i testi di uno dei primi fumetti d'autore di Manara "Lo Scimmiotto".
ISI
Il tratto di Manara è, in effetti, grezzo, ma si colgono già le potenzialità di quello che sarebbe diventato giustamento un maestro del fumetto internazionale. Ho apprezzato anch'io la sensualità dei personaggi femminili e si capisce che Milo già in quel periodo aveva una sublime capacità di rappresentazione del corpo delle donne. Questo Manara degli inizi, peraltro, mi fa pensare all'americano Mark Silvestri che sul finire degli anni ottanta disegnò diversi episodi degli X.Men. In un'intervista Mark disse che reputava Manara uno dei suoi punti di riferimento. Secondo me, pensava proprio al Manara di Iolanda e non a quello successivo, poiché Mark aveva un tratto 'sporco' simile a quello che vediamo in questo episodio, e le sue supereroine Dazzler, Tempesta, Psylocke e così via assomigliano alle donnine di Manara stile Iolanda. La storia è coinvolgente, con una protagonista intrigante, e le ambientazioni d'epoca conferiscono ulteriore fascino alle vicende. Si vede, inoltre, che è un fumetto realizzato in un'epoca più libera dal punto di vista espressivo e non compromessa dal politicamente corretto. Basti pensare al gay Mammoletta e alla maniera in cui viene descritto e rappresentato. Oggi non sarebbe più possibile fare una cosa simile... ma sono riflessioni che abbiamo già fatto altre volte e, quindi, mi fermo qui.
RispondiEliminaBello davvero.... anche senza scene di sesso
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