mercoledì 2 settembre 2020

I MITICI FUMETTI: SUPER ZORA IN...VAMPIRIZZAZIONE - LA NAVE DELLE BARE (ALBO N.13)


IN QUESTI EPISODI: Uccisi uno ad uno i diabolici bambini del castello (per leggere l'episodio precedente CLICCA QUI), Zora libera Frau Murder e le due proseguono il loro viaggio per recuperare l'oro sepolto. Purtroppo, una volta giunte a destinazione, le due amiche trovano l'area occupata dai carrozzoni di una comunità gitana. Nel tentativo di allontanare gli intrusi, Zora provoca un incendio fatale che costa la vita a una giovane ragazza. All'alba, sepolta la vittima, il gruppo di zingari riparte. Zora lascia Frau a guardia dell'area e si dirige nel vicino villaggio per procurarsi delle pale e un carro. Rimasta sola, Frau ode prima dei rumori e poi una voce, infine si accorge con sgomento che la fossa contenente il cadavere della povera gitana ora appare vuota, come se qualcuno ne avesse diseppellito il corpo. Spaventata, la vampira decide di andare incontro a Zora, ma cade da cavallo, finisce nel fiume e viene trascinata via dalla corrente. Lo spirito della zingarella, trova il corpo di Frau stremato su una sponda del fiume e decide di prenderne possesso per poter vendicarsi così anche di Zora. La zingarella che occupa ora il corpo di Frau, riesce a far sparire il carro contenente l'oro recuperato da Zora, causa principale della sua morte, facendolo precipitare nel fiume. Ripreso il viaggio, Zora e la falsa Frau vengono catturate da un gruppo di uomini che prima le violentano e poi le cedono a dei mercanti di schiavi turchi che, giunti ad Istambul, rivendono le due donne al Gran Visir. Com'era prevedibile, Zora riesce con la sua bellezza a conquistare il Gran Visir, ma la falsa Frau la tradisce rivelandone la sua natura vampiresca, azione che però le si ritorce contro e le due finiscono entrambe prigioniere in una cella, dove la zingarella si rivela a Zora per quella che è in realtà. All'inferno, intanto, lo spirito di Frau chiede a Satana di farla ritornare nel proprio corpo per poter aiutare l'amica e farla evadere, ma per mantenere fede al patto stipulato con la zingarella, il signore delle tenebre consente a Frau di reicarnarsi in una cornacchia. La cornacchia Frau riesce a rubare la chiave della cella e a far evadere sia Zora che la zingarella che occupa il suo corpo, le due finiscono con l'imbarcarsi clandestinamente su una nave inglese, ma i guai sembrano non avere fine, nella stiva della nave dove hanno trovato rifugio si trova un carico molto singolare: bare!

"Settembre poi verrà, ma non ti troverà...e piangeranno solo gli occhi miei"  cantava  Peppino Gagliardi in un celebre brano degli anni '70. E settembre è arrivato, l'aria inizia a rinfrescarsi e noi di ZERO IN CONDOTTA siamo di nuovo tra voi, armati di tanta voglia di ricominciare. E lo facciamo presentandovi un doppio albo della ristampa Super Zora, per l'esattezza il n.13 che contiene all'interno, cronologicamente parlando, gli episodi 25 e 26. Per i puristi, invece, va detto che le due storie corrispondono all'ANNO II nn. 19 e 20, a fine fumetto potrete trovare le due copertine originali.

Ringraziamo la coppia costituita da AQUILA DELLA NOTTE e MAL32 per le ottime scan e la donazione.

La bionda vampira e la sua fedele amica Frau Murder tornano alla grande in questo ciclo di episodi che le vede vivere, l'una dietro l'altra, tutta una serie di avventure, praticamente senza respiro. Il periodo in cui le due vampire agiscono insieme è sicuramente uno dei più belli dell'intera e lunghissima saga di Zora ed è quello al quale i fedelissimi fans di questo fumetto (sottoscritto compreso) si sentono più legati. Il fatto di essere riusciti a recuperare un bel po' di materiale, ci consentirà, mese dopo mese, di seguire tutti gli sviluppi più importanti in ordine cronologico e la conseguente ascesa di questi due personaggi legati dalla stessa maledizione per la sete di sangue e dalla voglia di sesso. Un cammino che faremo insieme, saltando (forse) solo quegli episodi meno riusciti, salvo poi recuperarli qualora ce li chiediate. L'unica cosa che vi chiediamo noi, invece, è di essere un po' più presenti nei commenti, non ci stancheremo mai di ripeterlo, ma per noi rappresentano lo stimolo fondamentale per poter andare avanti.

Nell'albo è compresa anche una storia extra dal titolo "Occhi di Morte" apparsa originariamente sul n.4 della collana "Orror".

Mettetevi comodi, godetevi l'aria frizzantina e immergetevi nella lettura. Buon mercoledì a tutti.

ALLA PROSSIMA

ISI










































































































































































































































































10 commenti:

  1. Ha ha! Lo zombi che si fotte Frau Murder... Molto, poco...."tippesco".... :D

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    1. Si è anche poco Isidoresco, te lo assicuro, ma si tratta comunque di storie che hanno segnato un'epoca e che sono rimaste nel cuore di tanti appassionati. Amo Zora, ma non mi piaceva quando il sesso veniva abbinato a mostruosità varie, tuttavia il carisma del personaggio e l'atmosfera che si respira nelle sue storie hanno un sapore così autenticamente vintage che continua ad affascinarmi follemente.

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    2. Hai proprio ragione Rob :-DDD

      Al di là del fatto che sia anti-erotico, in una serie simile,
      popolata di mostri abbietti ed affini, se non fossero mai capitate scene simili sarebbe state una contraddizione.
      I fumetti dell'epoca non erano solo unpolitically correct nei testi, ma spesso anche nelle situazioni!!!

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  2. Due ottimi episodi di Zora caratterizzati da un ritmo rocambolesco e avvincente. Come al solito, la protagonista ha una sensualità mozzafiato e lo stesso vale per Frau Murder, se è per questo. Al di là delle influenze tipiche della narrativa gotica e dell'immaginario horror, in queste due storie ho notato, con rammarico, la presenza di un'attitudine eversiva e provocatoria che in questi grami tempi di politicamente corretto è quasi impossibile rilevare. Se oggi uno sceneggiatore proponesse una storia simile verrebbe sicuramente tacciato di islamofobia a causa della rappresentazione dei turchi o di razzismo perché usa il termine 'zingara'. Anche per questa ragione provo un'immensa nostalgia per il fumetto sexy italiano. Speriamo che prima o poi ci si renda conto dell'assurdità dei diktat politically correct e si possa finalmente tornare a scrivere e a narrate storie con maggiore libertà espressiva (le recenti e condivisibili affermazioni di Carlo Verdone fanno, comunque, ben sperare). Buono anche il terzo episodio tratto da Orror, contrassegnato da bei disegni.

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    1. Assolutamente d'accordo con te, Sergio. Il fascino del vintage risiede anche e soprattutto in questa straordinaria libertà espressiva. Speriamo davvero che nel presente qualcosa cominci davvero a cambiare.

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    2. Io ho una teoria: il linguaggio può essere un'arma molto potente, tanto più potente quanto più è proprio, di conseguenza, può essere usato contro gli altri, ma anche gli altri possono usarlo contro di te. Soluzione: "neutralizzarlo", ovvero impedire che si sfruttino le sfumature in tutta la sua proprietà, mettendo al bando concetti ed espressioni foriere di pensiero critico e proprio. Una sorta di " candeggiatura" del linguaggio che stinge e omogenizza i colori e le sfumature così che, una volta preso il potere, sia più facile prevenire le critiche, perché si pensa non altro che con le parole. Esempio pratico degli zingari. Le politiche falliscono nel compito di prevenire e respingere i crimini zingareschi. Bene: per non perdere consenso, non è che si risolvono i problemi, si rinominano gli zingari in rom, così fanno meno impressione, come fanno meno impressione gli immigrati (qui sono e qui restano), rispetto agli immigranti (participio presente, quindi azione in fieri e non perfezionata). Quando venivano pubblicati questi fumetti, la chiesa e la sua diretta emanazione politica, la DC, detenevano saldissimamente la presa a tenaglia su anima e corpo dei cittadini, che vuoi che gli importasse del "pensiero originale" diffuso dai fumetti? Ma quando si perde il controllo che c'era, allora bisogna sterilizzare il linguaggio per sterilizzare io pensiero e istupidire la gente, non sia mai pensasse da sé.

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    3. Ottima teoria, Silvius, molto probabile sia proprio così.

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    4. Sono d'accordo con Silvius. Il politicamente corretto non nasce con l'intento di evitare di offendere le sensibilità di certe categorie, come affermano i suoi sostenitori, ma con quello di reprimere il pensiero e la libertà di espressione. Purtroppo a farci le spese è quasi sempre l'espressione artistica. Intendiamoci, io nella vita di ogni giorno non offendo mai nessuno e non mi sognerei mai di rivolgermi a certe categorie di persone usando termini per loro offensivi e lesivi della loro dignità. Ma, da scrittore, rivendico la libertà di scrivere ciò che mi pare, purché sia ovviamente in linea con il contesto e le situazioni narrative che intendo descrivere. Sfortunatamente, questo per molti è diventato inaccettabile. Oggi un fumetto come Zora sarebbe sottoposto a censure e a modifiche di vario tipo perché si tende ormai a proporre opere edulcorate, innocue, fondamentalmente in linea con i diktat di un determinato sistema di potere. Nel mio piccolo, però, cerco di esprimermi con la massima libertà. A volte riesco a essere pubblicato, a volte no, ma di sicuro non mi allineo ai conformismi imperanti. Diciamo che considero questo mio atteggiamento una forma di 'resistenza', in attesa di tempi migliori.

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  3. Isi, hai ricevuto la mia email di ieri, che in questi giorni ho l'account di posta che fa i capricci?

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    1. Letta sola ora la tua e-mail, si, manda pure, un po' alla volta te lo sistemo.

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