Grazie allo scan di PAGUROSELVAGGIO, vi presentiamo oggi una serie alquanto rara e cult, ROLANDO DEL FICO, ovvero il primo fumetto con protagonista un personaggio omosessuale pubblicato in Italia! RENZO BARBIERI infatti nel 1972, spinto dal sorgere del primo movimento di liberazione omosessuale italiano, il F.U.O.R.I (fondato nel 1971 dall'intellettuale e librario torinese Angelo Pezzana) decide di pubblicare un fumetto erotico dedicato al mondo omosex. ROLANDO DEL FICO compare quindi per la prima volta nell'albo 3 della collana antologica DIN DON che dopo aver proposto nei primi due numeri STORIA DI UNA STREGA, un avventura erotic-fantasy con protagonista appunto una bellissima strega dell'anno 1000, dalla terza uscita comincia a proporre le comiche peripezie di questo bello e allegro attore gay italiano, nella Cinecittà degli anni '70.
Avventure che procedono per altri 11 episodi interrompendosi nel 1973 con un episodio ambientato durante il celebre Festival della canzone italiana di Sanremo. Il fumetto da principio riscosse un buon successo e molta curiosità, visto le tematiche trattate omosex allora considerate trasgressive e mai affrontate in un fumetto italiano. Dopo tre episodi infatti la testata DIN DON viene rinominata proprio ROLANDO DEL FICO con la prospettiva di Barbieri di farne una serie continuativa e un eroe sexy al pari di altri della sua scuderia, ma poi la serie cominciò a scontentare e stufare un po' tutti: non aveva presa sui lettori eterosessuali, per la scarsità di nudi femminili e situazioni erotiche etero, non convinceva neppure i lettori omosessuali per lo stereotipo trito e ritrito da "commediaccia all'italiana" del gay, che strappava forse qualche risata, ma non certo l'eccitazione neanche tra quel tipo di lettori. Insomma un tentativo buono come partenza, ma poi naufragato per mancanza di sceneggiatori eterosessuali capaci di soddisfare a pieno i gusti dei lettori omosessuali.
Rileggendolo con un'ottica moderna e "politicamente corretta" probabilmente oggi verrebbe accusato di omofobia o comunque di ridicolizzare eccessivamente l'ambiente gay. In realtà, come contenuti, è al pari di tante commedie cinematografiche tipo Il Vizietto, per esempio, dove viene messa in risalto solo la comicità dell'omosessuale effeminato, la "checca" del titolo episodio, piuttosto che le altre tipologie di gay. L'episodio che leggerete comunque è proprio il primo della serie, dove si fa la conoscenza di Rolando, il biondo e atletico protagonista, un attore che sullo schermo recita le parti dell'eroe macho o del latin lover sciupa-femmine, ma nella realtà e vita di tutti i giorni è un gay dichiarato, che si fa chiamare "Rolanda", pensa e si appella al femminile ed è molto effeminato sia nei modi di fare che di parlare.
E' concupito dal regista Raoul, anche lui molto "checca", tanto da risultare appiccicoso e poco appetibile per Rolando, che infatti lo cornifica con maschi più virili e prestanti, come ad esempio il bel circense Bruto, uno stallone che ogni tanto, per guadagnare qualche soldo in più, fa la marchetta e va anche con gli uomini.
Nelle avventure che seguiranno, Rolando passerà tra la dolce vita del cinema romano ai salotti e agli intrighi politici e di potere, set bollenti in giro per il mondo, sfilate di alta moda, disavventure poliziesche ed esotiche ecc...Alla fine il fumetto se pur in maniera grottesca, dimostrava giustamente che l'omosessualità era un po' ovunque, tra cardinali, uomini di potere, padri di famiglia, uomini sposati, sportivi, forze dell'ordine e non solo nel mondo dello spettacolo come allora si era portati a credere...
Il sesso esplicito è assente, come in tutti i fumetti di quel periodo, ma comunque l'erotismo è la principale causa e motore delle situazioni che si vanno a raccontare, se pur mostrato in rapide scene prive di particolari hard.
Le battute comiche oggi risultano alquanto datate, ma la sceneggiatura è comunque, almeno in questo episodio non così idiota e assurda come in fumetti comici alla LANDO o BATTY&GAY (altro tentativo anni '80 stavolta, sempre di Barbieri, di proporre una serie omosex)...
I disegni erano in tandem di GIUSEPPE MONTANARI e GIANNI PINAGLIA, mentre alle copertine si alternavano BIFFIGNANDI, CUBBINO e DANGELICO.
Probabilmente a non tutti i lettori piacerà questo fumetto, ma ho ritenuto giusto pubblicarlo per il suo fattore "cult" e rarità, ed essendo proprio il primo episodio è giusto proporlo in un blog come questo che ha anche lo scopo di essere una sorta di piccola enciclopedia e divulgazione del fumetto erotico vintage italiano...
PS: Da notare alla fine, la pubblicità del "MANUALE DEL FINOCCHIO" un volumetto sempre edito da Barbieri e sempre dedicato ai lettori gay uscito quasi in contemporanea con il lancio di ROLANDO DEL FICO...
ricordo bene quando questi fumetti apparvero per la prima volta nelle edicole... ;)
RispondiEliminaPoi notando alcune cose e riflettendoci su: ho sempre avuto il sospetto che Pinaglia fosse o avesse tendenze omosex....
Oggi un fumetto così non verrebbe mai pubblicato e se accadesse i rompiscatole del politically correct farebbero un casino pazzesco. Indubbiamente, gli ambienti omo sono presentati in maniera stereotipata, ma bisogna collocare l'episodio nel contesto dell'epoca. La comicità è grezza, risaputa, anche un po' squallida, ma in linea con certi prodotti cinematografici degli anni settanta. Può darsi pure, tuttavia, che ci siano riferimenti velati a una figura molto controversa, Jo Staiano, che in seguito cambiò sesso e si fece chiamare Gioacchina Staiano. Fu uno dei primi gay dichiarati d'Italia e suscitò parecchio scandalo. Era legato al mondo del cinema e prese pure parte a La Dolce Vita di Fellini, tra le altre cose, divenendo una figura molto nota e controversa nell'ambito di Cinecittà. Forse gli autori hanno voluto alludere a Staiano e a quel milieu cinematografico gay che frequentava. Per giunta scrisse un libro che provocò un putiferio, Roma Capovolta, in cui parlava delle sue esperienze sessuali con alti esponenti del Vaticano. Considerando che all'inizio della storia c'è un prelato, possiamo quindi ritenere che gli autori abbiano davvero tenuto presente il mondo gay descritto alla maniera di Staiano.
RispondiEliminaInteressante questa storia che racconti Sergio...potrebbe anche essere che Barbieri si sia ispirato a questo Staiano. Sul fatto del casino che provocherebbe oggi un fumetto del genere, non sono del tutto d'accordo, sicuramente qualcuno avrebbe da ridire, riceverebbe molte critiche, ma con quello che si sente nei brani trap e rap che sono pieni di insulti misogini, omofobi, razzisti di ogni tipo, questo fumetto sarebbe una barzellettina scema...non venderebbe quello si, perchè i gay non lo troverebbero così erotico credo e gli etero lo ignorerebbero....
EliminaRicordo che Stajano apparve anche nella rivista Supersex, per una decina di numeri circa. In quei numeri, a metà rivista, c'era anche la storia della sua vita, scritta da Stajano medesimo/a.
EliminaVero. Stajano ebbe pure una breve parentesi nel porno con Gabriel Pontello, ma in seguito se ne pentì, come disse in diverse interviste. E' stato un personaggio poliedrico. Era attore, scrittore e pittore, nipote del gerarca fascista Achille Starace, ed era nato a Sannicola, in provincia di Lecce, nel cuore del Salento. Poi si era trasferito a Roma ed era diventato negli anni sessanta una delle figure di spicco della Dolce Vita. Nel film di Fellini interpretava Pierone, un tipo effeminato che sfoggiava un particolare maglione a v che in seguito venne chiamato 'alla dolce vita', proprio a causa del capolavoro felliniano. Negli ultimi anni, dopo aver cambiato sesso, aveva scoperto la fede, aveva preso i voti ed era diventata suora laica, rinnegando il suo passato di trasgressione., ed era tornata a vivere a Sannicola. Io, salentino, non l'ho mai conosciuta, ma avevamo un amico in comune e quest'ultimo mi diceva che era una persona di non comune intelligenza e di grande cultura.
EliminaBravo Sergio! Ricordo di aver letto tanti anni fa la storia della vita di Staiano su una rivista tipo Gente e mi aveva sorpreso questa incredibile svolta religiosa che aveva intrapreso la sua sconclusionata vita! L'articolo aveva addirittura delle foto di Staiano nelle sue nuove vesti da suora. E' stato davvero un bel personaggio!
EliminaCara Tippy, per quanto come succede a molte donne l'omosessualità maschile mi intrighi molto, questa è proprio caricaturale.....hai detto bene, una barzellettina scema.....
RispondiEliminaQuoto Lesbia al 100%
EliminaGloria e onore a Rolando Del Fico Nostro Signore e Dio, in eterno!!!
RispondiEliminaMeglio essere un gay pagano che un etero cristiano o musulmano!!!
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