giovedì 3 gennaio 2019

I MITICI FUMETTI: MOSCHETTIERA in....TRAME D'AMORE E DI VENDETTA (SETTIMO EPISODIO)


IN QUESTO EPISODIO: Vendicatasi del tradimento del conte Gerard con un duello all'ultimo sangue nelle fogne di Parigi, la bella e coraggiosa Rossana si impegna a proteggere la Regina Anna dalle numerose trame d'amore e vendetta che si agitano a corte....

PS: Ringrazio DONATO CAZZESE per questo scan...Continuano le avventure della MOSCHETTIERA Rossana, disturbate purtroppo dalle inutili scene di sesso del solito nano deforme e da un disegno discontinuo delle facce dei personaggi che spesso assumono espressioni di rara bruttezza, mai viste nei fumetti della EDIFUMETTO. Questo disegnatore aveva il pregio di passare da bellissime ambientazioni e cure dei particolari, ricostruzioni storiche di costumi e palazzi ben fatte a espressioni facciali deformi e orrende....mah...capisco il nano, ma le facce di altri personaggi non si capisce perché devono deformarsi in maniera così esageratamente brutta come se fossero improvvisamente colte da ictus fulminanti...A parte questo la trama continua ad essere fitta e intricata e ripeto se esente dai difetti riportati sopra la serie sarebbe molto più avvincente e piacevole da seguire...

































































































2 commenti:

  1. Incuriosito dal personaggio di Concino Concini, sono andato a cercarlo su Wikipedia.

    Questo è quanto ho trovato, se volete leggerlo

    Attenzione: è una cosa lunga. Potrebbe annoiarvi.

    Ps per Tippy: Se ti sembra fuori luogo, cancella pure.

    Concino Concini (Terranuova Bracciolini, 1569 – Parigi, 24 aprile 1617) è stato un politico italiano.

    Apparteneva ad un'antichissima e nobile famiglia toscana direttamente discendente dai Conti di Catenaia. Venne annoverata tra i Principi del Sacro Romano Impero già da Federico Barbarossa. Figlio di Giovanni Battista Concini, uditore e primo segretario del granduca di Toscana, e di Camilla Miniati, nacque a Terranuova Bracciolini nel 1569. Dopo aver compiuto i suoi studi all'Università di Pisa, ottenne di recarsi in Francia al seguito di Maria de' Medici quando questa sposò il re Enrico IV. Nel corso del viaggio verso la Francia conquistò la più intima confidente di Maria de' Medici, Leonora Dori Galigai. Dopo mesi di trattative, il Concini e Leonora si sposarono il 12 luglio 1601, con una ricca dote che fu versata dalla regina.

    Nel 1605 ottenne la carica di maître d'hôtel della regina e nel 1608 quella di premier écuyer della regina, contro il versamento di 30.000 lire tornesi. Le cariche ottenute gli consentirono di ammassare una piccola fortuna, che investì in acquisti immobiliari.

    Divenuta Maria reggente del trono di San Luigi per il figlio minorenne (il futuro Luigi XIII) dopo l'assassinio del marito nel 1610, Concino Concini fu coperto d'incarichi e riconoscimenti: fu nominato maresciallo d'Ancre, sovrintendente della Camera della Regina, governatore di Péronne, Roye e Montdidier, e maresciallo e Pari di Francia nel 1613. Difese le prerogative della Famiglia Reale contro l'arroganza dei nobili e fece entrare nel Consiglio di Reggenza il suo pupillo Armand du Plessis, futuro Cardinale di Richelieu.

    Questa politica fece sì che sul Concini si focalizzasse l'odio di tutto il popolo francese, dalla nobiltà, esclusa dagli incarichi a corte e costretta ai taglieggiamenti della coppia, fino alle classi popolari, che mal sopportavano il potere di questi toscani diventati praticamente padroni della Francia. Nonostante ciò, Concini vide crescere sempre di più la propria influenza politica: nel 1616 chiese ed ottenne le dimissioni del cancelliere Brulart de Sillery e fece nominare ministri Richelieu, Mangot e Barbin.

    Era troppo per l'esasperata nobiltà francese, ormai spalleggiata dal giovane Luigi XIII che detestava la coppia toscana: il 24 aprile 1617 il Concini veniva ucciso a pistolettate nel cortile del Louvre, in seguito ad un complotto organizzato dal re e dal suo maestro di caccia col falcone, Carlo d'Albert, duca di Luynes, che dal Concini era stato proposto al giovane sovrano (praticamente un vero e proprio tradimento a chi lo aveva sostenuto) ed eseguito dal barone di Vitry, Nicolas de L'Hospital, capitano delle guardie reali. Fu necessario uccidere il potente toscano e non semplicemente arrestarlo perché egli poteva contare su un piccolo esercito personale di 7.000 uomini e delle varie clientele ed amicizie altolocate. Ma l'odio del popolo nei suoi confronti non si placò con l'omicidio. Infatti lo impiccarono e alcuni giorni dopo la sepoltura (avvenuta nottetempo e di nascosto nella Chiesa di Saint-Germain-l'Auxerrois), un gruppo di fanatici ne violò la tomba e fece a pezzi il cadavere, disperdendo o bruciandone le membra; le ceneri furono poi in parte vendute a peso, in parte gettate nella Senna.

    Sua moglie, che la regina non poté difendere perché a sua volta esautorata dal figlio e confinata nel castello di Blois, fu accusata di stregoneria e decapitata il successivo 8 luglio in Place de Grève a Parigi. I beni della coppia, tra cui il castello di Lésigny e il palazzo parigino di Rue de Tournon, furono confiscati e assegnati al Duca di Luynes, suo assassino. Il loro figlio Enrico Concini, nato nel 1605, dovette fuggire dalla Francia e riparare a Firenze, dove morì nel 1631.

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    1. Grazie Matzu! Ma figurati se cancello un commento che spiega tante curiosità storiche...grazie per la ricerca, molto interessante, io pensavo fosse un personaggio completamente inventato...invece... :))))

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