venerdì 31 dicembre 2010

EPISODI FUORI SERIE: IL TROMBA in "LA CHIAVATA" SECONDA SPIAGGIA A DESTRA



Per festeggiare l'arrivo del nuovo anno il nostro caro lettore Stephan Zanzi ci regala un piccante e caldissimo episodio fuori serie dedicato al mitico Tromba...un episodio al mare che nonostante il freddo invernale ci trasporterà in un'atmosfera estiva e balneare molto rovente...L'episodio inoltre sarà postato in due parti, la seconda parte finale  infatti sarà presto in arrivo...ringrazio il bravissimo Stephan e auguro ancora a tutti un Buon Anno o Buon Ano, come preferite ;)
PS: se vi interessano poi altre storie del nostro Stephan andate a visitare il suo blog:
http://paradisodelculo.blogspot.com/

cliccate sotto per leggere questo episodio fuori serie!


Il militare di leva Lentano, detto il Tromba era finalmente in licenza estiva per 15 giorni e decise di prendersi una meritata vacanza al mare in una delle tante località balneari della riviera romagnola...sapeva che quei posti erano pieni di bella fica, di turiste straniere e anche le romagnole erano famose per le loro doti orali...
Stare però sulla spiaggia con il costume da bagno era per lui una tortura...La sua rinnomata fama di superdotato era risaputa, in effetti le enormi dimenzioni della sua mazza ogni volta che era eretta gli procuravano un dolore atroce, ogni costume che indossava era stretto e ogni bella gnocca che gli passava intorno sculettando in bikini gli provocava appunto un alza bandiera incontenibile...Non ce la faceva più, il suo cazzone aveva bisogno di essere liberato, senza gabbie o costrinzioni...doveva stare al sole...chiese allora ad alcuni ragazzotti se sapevano di qualche spiaggia tranquilla per nudisti e gli indicarono una poco distante, dopo il bagno Pompilio, la seconda spiaggia a destra...

Non era mai stato in un posto del genere, però ne avevano parlato con alcuni suo commilitoni in caserma, gli avevano detto che in quei posti si chiavava alla grande. 

Il Tromba quindi decise di andarci per vedere se era vero.

Macchè! Tutti anziani e gay, manco una gnocca. 

Il suo cazzo era finalmente libero e al sole, ma manco si induriva a quella desolante visione. Rimaneva comunque di notevoli dimensioni anche a riposo e proprio per questo tutti i finocchi della spiaggia lo guardavano con la bava alla bocca, perchè oltre che superdotato il militare era anche un gran bel pezzo di ragazzo, con uno sguardo sexy e birichino corredato da un bel fisico aitante, muscoloso al punto giusto...Stanco delle battutine e occhiate insistenti di quel gruppetto di finocchi il terzo giorno stava quasi per andarsene e tornare alla soloita spiaggia normale quando improvvisamente vide una specie di miraggio:

Una giovane ragazza davvero carina, con delle gran belle tette e un corpo perfetto, le cosce lisce, i fianchi un po’ pienotti e una passerina pelosa, un visetto da timidina. Era bellissima, tanto che finalmente il suo cazzo iniziò a dare cenni di vita e si gonfiò diventando come al solito oscenamente eretto ed enorme. 

Andò verso di lei per conoscerla ma all’ improvviso si fermò e vide che non era sola, ma con lei c’erano la sua mamma e il suo papà; lui era terribilmente geloso della figlia, e la controllava in ogni movimento che faceva, anche quando voleva andare a fare il bagno, non la lasciava andare da sola, ma l’accompagnava perché gli dava fastidio se qualche porco tentava di avvicinarla...

Così il tromba se ne ritornò in albergo, però la notte non riuscì a dormire perché continuava a desiderare quella ragazza intensamente, se la vedeva sopra, mentre lo cavalcava e le sue tette ballonzolavano davanti alla sua faccia. Quindi il giorno dopo ritornò su quella spiaggia. E ci ritornò il giorno dopo ancora, senza mai riuscire a entrare in contatto con lei; il padre era davvero ossessionato e non la lasciava allontanare neanche un attimo. 

La moglie invece era una mezza bagascia, biondo platino, rossetto esagerato sulle labbrone, fighetta rasata e anche lei due meloni belli grandi. Nonostante i suoi quarant’anni ormai ampiamente superati lo faceva ancora indurire a parecchi uomini lì in spiaggia. 

Per controllare la sua ingombrante erezione il tromba decise di andare al bar per un drink ghiacciato. Ebbe però la brillante idea di chiedere consiglio al barista, che ovviamente doveva conoscere tutte le persone che abitualmente frequentavano quel posto. 

“Senta, mi scusi, conosce quella famiglia?” gli chiese indicandoli ma senza dare nell’occhio.

“Sì, vengono qui da un paio d’anni. Gran bella gnocca la moglie” rispose il barista con un forte accento romagnolo...
“A me interesserebbe di più la figlia” continuò il soldato. 

“Scordatela! Quello la non ti ci fa avvicinare neanche morto”.

Cosa non avrebbe fatto per scoparsela, stringerle le tette e sborrare ovunque. Però con quelle parole del barista cadde ancora di più nello sconforto. Adesso era ancora più irraggiungibile. E intanto la guardava da lontano e notò che anche lei lo stava guardando, e gli fece anche un mezzo sorriso ma poi abbassò di nuovo lo sguardo, succube del suo papino che la teneva sotto una campana di vetro. 

“Te la vuoi proprio montare, vero?” chiese il barista. 
“Eh sì, guardi che cazzo duro che ho” gli disse mettendo ben in mostra la sua enorme erezione. 
“Mo' hai una terza gamba ragazzuolo mio!” continuò il barista guardando la mazza di Gigi. “Nessuno è riuscito a sbattersela quella lì, ma forse una soluzione ci sarebbe”.

“Quale?” al Tromba si illuminarono gli occhi da vero rapace...

“Devi arruffianarti il padre. Se riesci a entrare nelle simpatie del vecchio poi puoi anche scoparti la figlia davanti a lui. Ma se capisce che sei uno dei tanti squattrinati che vogliono solo sbattersi la figlia è meglio che non ti fai più vedere da queste parti”.

Era certo una missione del genere che richiedeva del tempo. Ma l'eroico (o erotico) soldato Tromba a queste missioni non si tirava mai indietro: 
Infatti da quel momento studiò attentamente ogni mossa del padre della ragazza. Vide che ogni giorno leggeva la gazzetta dello sport e poi parlava animatamente con dei suoi amici che erano lì in spiaggia. Era tifoso dell’inter. Il tromba quindi cominciò a spiare ogni conversazione che aveva con i suoi attempsti amici cui piaceva discutere di politica, calcio e di falsi valori che in quel paese scarseggiavano. 

“In questo paese i giovani non vogliono più sposarsi” si lamentava con gli amici anche lui con un bell'accento romagnolo “Alla mia età ci si sposava almeno a diciotto anni. E guardate 'mo mia figlia, ne ha diciotto più un mese e ancora non sono riuscito a trovarle un marito. Questo perché? Perché i giovani vogliono solo il sesso. Non vi dico quanti ragazzotti hanno attentato alla verginità della mia figliola, ma io li ho fatti fuggire tutti a calci nel culo...se non la sposi, non la scopi! Tutti uguali questi giovani d’oggi”. 



Se aveva capito bene Il Tromba doveva battere proprio sul matrimonio. Quindi il giorno dopo partì in quarta e si avvicinò all’ ombrellone dell’allegra famigliola romagnola. Aveva un cazzo indecentemente eretto per l’eccitazione. Quando il padre della puledra se lo vide arrivare vicino lo guardò dalla testa ai piedi con un’espressione di sdegno.
“Buongiorno” disse con fare da simpaticone il Tromba.

“Mo come mai sei tutto in tiro ragazzo?!”. domando l'uomo severo...

“Perché sono felicissimo” rispose il bel soldato. “L’inter è prima in classifica”.

Un punto a favore per il tromba; il padre della gnochetta cambiò espressione del viso e tutto d’un tratto trovò quel ragazzo molto simpatico. E quindi cominciarono a discutere di calcio come vecchi amici; mezz’ora di sproloqui e il Tromba non faceva altro che annuire e si guardava intorno.

La moglie gli continuava a fissare il cazzo e gli sorrideva da vera vacca; la signora aveva proprio bisogno di cazzo, lo teneva scritto in faccia la vecchia gallina. Ma al Tromba interessava la giovane e fresca gallina, che stava distesa sul suo solito telo e ogni tanto lo guardava in modo timido e quando i loro sguardi si incrociavano lei subito riabbassava lo sguardo. Era davvero carina: aveva dei capelli neri che la rendevano molto misteriosa e una boccuccia a cuoricino in cui il militare Lentano avrebbe infilato tutto il suo cazzone duro per intero.

“Sei un bravo ragazzo” disse infine il padre della gnocchetta alla fine del suo monologo calcistico. “Ti voglio presentare la mia famiglia, lei è la Giovanna, mia moglie”.


“Ciao stallone” la signora gli tese la mano come per farsela baciare, e Gigi seguì il suo istinto e gliela baciò, e la signora nel ritirare la mano gli accarezzò fugacemente il suo poderoso attrezzo ridendo...

“Io sono Augusto, e lei è nostra figlia Roberta”.

“Proprio una bella famiglia, complimenti!” Rispose con un sorrisetto malizioso...

"E tu come ti chiami, e sopratutto che lavoro fai?!" chiese curioso Augusto osservando fisso la medaglietta militare che il ragazzo portava al collo sul bel petto nudo...

Il Tromba ci pensò un attimo prima di rispondere...si era dimenticato di togliersi quella stupida catena con il distintivo del reggimento che se da una parte lo faceva ancora più figo, dall'altra lo avrebbe sputtanato con quel signore che certo non ne avrebbe voluto sapere di un militare di leva vicino alla sua preziosa figliola...quindi rispose:

"Sono militare" ma appena vide sbiancare il volto fino a quell'istante abbronzatissimo dell'Augusto continuò rapido mentendo "Militare di carriera ovviamente...Sono il comandante Tromba del nono reggimento d'assalto dei parracadutisti"

"Mmm D'assalto!!" commento tra l'ironico e il malizioso la Giovannona "Hai sentito caro?! Questo è un pezzo grosso...in tutti i sensi"





"Ottimo! Per un momento stavo per temere il peggio...quando hai detto militare e ho visto quel coso appeso al collo, pensavo fossi uno dei soliti militari arrapati che voleva infastidire la mia bella bambina...invece sei un persino comandante...un ragazzo dai sani valori, un servitore della patria...avrai pure uno stipendio fisso, di quelli coi fiocchi allora...ma bravo!" commentò tutto orgoglioso il vecchio

"Non mi lamento...In effetti me la passo bene e faccio un gran bel lavoro" si pavoneggiò il Tromba mettendo bene in mostra i pettorali e i bicipiti ben modellati, mentre madre e figlia avevano entrambe le gnocche tutte umide...

“Ma allora perché non prendi il tuo telo e vieni a metterti qui vicino a noi?" propose subito Augusto

Era fatta! La bella gnochetta adesso era sua: Doveva pazientare forse un altro giorno e scoparsela non sarebbe stato più un problema. Così andò a raccogliere il suo telo e lo avvicinò a quello di Roberta, che per timidezza non gli rivolse quasi mai la parola. Il Tromba allora parlò ancora con Augusto di calcio e quasi non ne poteva più. Inoltre vedere Roberta tutta nuda di fianco a se gli faceva venire una voglia matta di smanettarsi. Quelle tette poi, erano da urlo!

“Papi, mi spalmi la crema dietro le spalle?” chiese a un certo punto Roberta.
“Che rompiballe che sei, proprio mo che volevo leggermi la gazzetta in santa pace!” rispose lui scavando nella borsa della moglie. Prese un tubetto di crema e la lanciò al Tromba. “Ti dispiace?”.

Non poteva crederci: Augusto gli stava chiedendo si spalmare la crema sul corpo della figlia. Era fatta!

“Ma figurati, per gli amici questo e altro” rispose lui quasi a volersi dimostrare disinteressato nei confronti della figlia.

Così si mise a cavalcioni su Roberta che stava distesa a pancia in giù, e le poggiò il cazzo tra le due natiche e gli iniziò a spalmare la crema sulle spalle. Cominciò a muovere il bacino avanti a indietro, sfregando il cazzo in mezzo alle chiappotte della ragazzina.

“Ehi vacci piano con quella grossa trave” disse Augusto ridendo “sennò me la impali...la mia Robertina è ancora casta e pura mica è abituata a quei bestioni li ahahah! ”. 



Poi Roberta alzò il busto reggendosi coi gomiti; forse era un chiaro invito a massaggiarle anche le tette. Così il bel soldato seguì di nuovo il suo istinto, fece uscire altra crema dal tubetto portandosela sulle mani e poi raggiunse le tette della fanciulla. Erano uno spettacolo, morbide da mungere, come a una vacca. Le spremeva l’una contro l’altra e lei gemeva, ma piano. La cosa strana era che il padre li guardava e non diceva niente; insomma il Tromba stava palpando e spremendo ben bene le tette della figlia stuzzicando quei bei capezzolini dritti e a lui non sembrava dare molto fastidio. 






E nello sfregare il cazzo contro il culo di Roberta a un certo punto il militare non resistette più e iniziò a sborrare, tre schizzi di sperma che finirono sulla sua schiena, e per nasconderli li spalmò insieme alla crema così sparirono subito.

“Ehi stallone” la signora Giovanna lo chiamò. “Che ne diresti di passare a me adesso?

“Ma certo signora”.

Guardò un’ultima volta la pelle di Roberta, impasticciata di crema e sborra e poi si mise in piedi e raggiunse la signora. I soliti amici di Pietro si erano avvicinati e lo avevano invitato al bar per commentare le nuove scelte del presidente dell’inter,

Così la moglie tutta contenta si mise distesa a pancia in su, con le tette e la passera al vento. Allargò le cosce e propose esplicitamente la sua passerona al Tromba.

“Allora stallone, mettiti nella stessa posizione che avevi con mia figlia, però quella grossa trave infilamela ben dentro, e intanto spalmami a dovere la crema sulle tette”.





“Ma signora, cosa dice? Qui, davanti a suo marito?”.

“Ma non vedi che mio marito è andato al bar con i suoi amici? Dai sbrigati, abbiamo poco tempo”.

Così il militare decise di accontentare la signora; le si mise a cavalcioni e con la mano le indirizzò il suo cazzo tra le labbra della sua passerona depilata, spingendolo poi dentro con forza...entrò subito tutto nonostante la dimenzione del cazzone, quella gnocca era caldissima, accogliente e ormai ben aperta dall'usura...








Era molto piacevole, aveva voglia di urlare e di dirle quanto era troia, ma doveva fare tutto nel massimo del silenzio. Intanto le spalmò la crema sulle tette e visto che c’era gliele palpò con decisione, erano belle come quelle della figlia ma un po’ più flaccide.
“Meraviglioso” sussurrò lei sotto le spinte sempre più decise e violente del Tromba. “Mi piacciono i bei giovanotti come te. Quando ero ragazza mi facevo scopare da chiunque...ma una trave enorme, dura e spessa come la tua mica l'ho mai presa...mmm mi spacca in due...è così grosso...sei così violento, me lo fai arrivare in gola mmmmm”.
Il Tromba la stava sbattendo di brutto ma si guardava in giro preoccupato, per fortuna il cornuto era ancora al bar che chiaccherava animatamente. Poi guardò Roberta che si era addormentata o così sembrava. Tutto sotto controllo insomma. Allora iniziò a spingere sempre più rapidamente e con forza tirandole anche i capelli, perché voleva portare la signora velocemente ad un orgasmo. Per lui era abbastanza difficile raggiungere di nuovo l’eiaculazione perché aveva sborrato qualche minuto prima. Il Tromba non aveva mai infilato il cazzo in una figa così indecentemente slabbrata, come se la signora ne avesse presi così tanti di cazzi che quasi le si era consumata. Ma comunque era una sensazione bellissima; entrava dentro tutta l’asta senza troppe difficoltà e intanto continuava a spalmarle la crema sulle tette stringendole bramoso... 





“Siii...così...mi piace così violento!” gli sussurrò la signora. “Che bel cazzone che c’hai bel soldatone...sto per venire, sii spaccami tutta la gnocca!!”.

“Oddio signora, devo sborrare” disse il giovane muovendo il bacino sempre più rapidamente.

“Sborrami dentro stallone, sborra quanto vuoi, ormai non corro più rischi io...mmmm”.
“Allora prendilo tutto Giovannona Tetta Lunga" disse il Tromba sferrando il colpo finale quello più forte e violento che lo fece sborrare come un fiume in piena "… ooooh siii ti sborro nella gnocca!!”.


"AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA" cominciò a gridare come una matta la donna raggiunto anche lei l'orgasmo dopo quell'ultimo colpo di grazia


Il Tromba spaventato tirò fuori rapido il cazzone ancora in fase di spruzzo dalla gnocca della Giovanna dicendole di stare zitta, ma era troppo tardi...mentre uno schizzo di sborra andò a colpire in alto l'ombrellone vide Augusto che richiamato dal grido della moglie stava avvicinandosi verso l'ombrellone gridando a sua volta: "Cara che succede?! stai bene??"

Lei continuò quel grido aggiungendoci "AAAAAAAUUUUGUSTOOOOOOOOO!!! si caro...sto bene, ma ho tanto cadoooo...vammi mo a prendere un bel ghiacciolo alla mentaaaa!"

L'uomo allora tornò indietro spazientito verso il bar per accontentare la moglie...


Il Tromba tirò un sospiro di sollievo....aveva sborrato per la seconda volta, adesso l'erezione iniziava a perdere consistenza. La cosa avrebbe potuto far insospettire il signor Augusto, quindi doveva andare via al più presto. Ma prima che potesse ritornare al suo telo lui era già di ritorno col ghiacciolo in mano...

“Ehi, come mai prima eri tutto in tiro e ora sei così giù?”.

“Perché purtroppo devo andare e mi dispiace molto perché mi trovavo molto bene qui con voi” rispose il Tromba arrampicandosi sui vetri...

“Beh, ma puoi tornare domani. Noi saremo di nuovo qui”.

Il bel militare allora si abbassò a prendere il telo e facendola sembrare una cosa casuale strofinò sulle labbra di Roberta il suo glande sporco di sborra e umori della madre. Lei si svegliò di soprassalto e si leccò le labbra, poi guardò il ragazzo allontanarsi fino a vederlo sparire oltre il bar....

“È proprio un bravo ragazzo quello lì” disse Augusto tutto contento.

"MMMMM...Bravissimo" commentò la moglie leccando golosa il suo ghiacciolo alla menta "E questo ghiacciolo è così saporito...mmm" l'ultimo schizzo di sborra del Tromba finito sull'ombrellone aveva infatti gocciolato giù sul ghiacciolo della Giovanna e solo per un soffio aveva evitato la pelata abbronzata dell'Augusto...




di: Stephan Zanzi

5 commenti:

  1. mmmmmmm tanto gustoso che mi sto...........

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  2. HO ............ SPORCATO IL GHIACCIOLO ANCH'IO.........

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  3. Sto per godere.... sarebbe stato perfetto con una lesbicata tra mamma e figlia...

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  4. godooo.... come un porco....
    però mi ricorda tanto quella lurida troia ciociara della mia ex moglie....
    chissà con chi starà sborando ora....
    un saluto a tutti

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