Ancora un weekend in compagnia di un'antologica targata Ediperiodici. Trattasi di "Cronache Bollenti", collana che esordisce nel 1993 e andrà avanti fino al 1995 per un totale di 14 albi dalla periodicità irregolare; la testata esce come supplemento a A porte Chiuse Special (nn.1,2,4 e 14), A Porte Chiuse Ultra Hard (n.6), Giarrettiere (n.3), I Casi Della Vita Special (n.7), Malizia Special (n.8) e Ultimissime della Nera (nn. 9/13). Ennesimo colpo basso della Ediperiodici di mandare nelle edicole una testata, spacciandola per nuova, ma che in realtà all'interno ristampa storie già pubblicate in altre serie e questo albo n.3 di "Cronache Bollenti" ne è la prova vivente, dal momento che all'interno vi sono ristampate le due storie apparse nel n.50 di A Porte Chiuse Special, uscito nel maggio del 1992: alla fine del fumetto troverete la copertina originale dell'albo da dove sono state tratte le storie, confrontatela con quella in alto e noterete che è stata semplicemente stampata al contrario, in gergo "effetto mirror", sono stati virati i colori in maniera diversa ed è stata abolita la "mascherina" che rappresenta il classico buco della serratura. C'è da dire che in questo tipo di operazioni la Ediperiodici era davvero scandalosa nel non farsi alcuni scrupoli nel riproporre ai lettori materiale già edito in precedenza, saranno state anche....chiamiamole pure "strategie editoriali", ma non posso certo dare torto alla mia amica Tippy quando usa, scherzosamente, il termine "mascalzoni", poiché sfornando una miriade di albi ricopertinati e modificando spesso i titoli delle storie, si è andati avanti per un bel periodo con uno scellerato riciclaggio per fare un po' di soldini a costo quasi zero.
Le scan dell'albo sono opera del solito CHARLES che ringraziamo, come faccia resterà per sempre un mistero, ma di certo ha scansionato più albi lui che quelli stampati dalle stesse case editrici di cui ci occupiamo.
E veniamo ai contenuti:
La storia a) intitolata "La libidine è cieca", disegnata da MARIO JANNÌ, ci racconta la storia di Oronzo Innocenti, un Professore di Letteratura e Filosofia, non vedente, che si ritrova improvvisamente catapultato in un incubo. Viene, infatti, arrestato e accusato di aver commesso atti di libidine, ratto e violenza carnale continuata ai danni di due giovani studentesse alle quali aveva dato delle lezioni private. Sottoposto agli arresti domiciliari, l'uomo non si dà pace e si attiva per scoprire in che modo è stato incastrato e perché.
La storia b) intitolata invece "Kamasutra", disegnata da VINCENZO MACCHITELLI, ha come protagonista l'affascinante e sexy Professor Howard, insegnante di storia e letteratura orientale. Spinto dai propri studenti a impartirgli una lezione sul "Kamasutra", l'antico testo di origine indiana sul comportamento sessuale umano, noto soprattutto per le sue stravaganti 64 posizioni sessuali, il bel professore accende le fantasie di una sua allieva, Donna Russel. Conteso da più donne e visto di malocchio dal Preside dell'Istituto che ha fama di essere un severo "moralista" (le virgolette sono d'obbligo, poi capirete perché), Howard vivrà da vicino un'intricata storia di sesso e di sangue, sulla quale indagherà l'Ispettore Shamsi...
Diciamo subito che la prima storia non offre un granché sotto il profilo erotico e anche la trama scorre in maniera banale e alquanto noiosa fino all'imprevisto finale. Tutto sa di già visto o letto, ma si poteva almeno sfruttare meglio la parte erotica che è quasi totalmente assente. I disegni, come già detto, vengono attribuiti a Mario Jannì, ma io, personalmente ho qualche dubbio al riguardo. Già è complicatissimo distinguere il suo stile da quello di un suo emulatore, tale Marco Cimaroli, per via delle differenze di stile davvero minime, tanto che i due vengono spesso confusi dai più. Jannì, comunque, era un veterano dalla lunga esperienza che, sebbene avesse basato il suo stile ricalcando la maggior parte dei suoi disegni direttamente da foto, in special modo quelle dei fotoromanzi, difficilmente si metteva a copiare disegni di suoi colleghi, mentre in questa storia c'è un copia copia continuo da diversi disegnatori che mi fanno più pensare all'opera di un giovane e sconosciuto apprendista, piuttosto che al buon Jannì come indicato su uno dei volumi di "Immaginario Sexy" di Luca Mencaroni, ma potrei sbagliarmi.
La seconda storia è invece sicuramente costruita meglio, molto più articolata e si tinge persino di "Giallo", o meglio...rosso sangue, oltre ad offrire molte più scene erotiche e qui ne approfitto per spendere qualche parola sul disegnatore, il mio amico fraterno Vincenzo Macchitelli, in arte Macwin, con il quale ho collaborato per quasi vent'anni. I disegni di "Kamasutra", ci tengo a dirlo, sono Macchitelli al cento per cento per matite e chine, in quel periodo, infatti, dal 1992 al 1993, il sottoscritto si prese una pausa dalle chine, poiché impegnato su altri fronti che nulla avevano a che vedere coi fumetti, ma questa, come altre sue storie alle quali non ho collaborato (poche, in realtà), gliel'ho vista disegnare e la ricordo benissimo, poiche Enzo mollò per un breve periodo il pennello per passare al pennino e provare questo tratto più "Ligne Claire", sfornando delle tavole, a mio avviso, davvero molto belle e godibili e lo fece proprio partendo da questa storia. Altro motivo per il quale la ricordo benissimo è che fui io stesso a fornire a Macchitelli un mio libro sul "Kamasutra" dal quale sono state tratte, ridisegnate da lui, alcune delle posizioni che trovate nella storia. Eh...bei tempi!!!!
Non mi dilungo oltre, me ne vado a nanna, mentre auguro a voi tutti una buona lettura.
ISI
Concordo con Isi: il primo fumetto è noioso e neanche troppo entusiasmante come disegni. Il secondo invece è proprio bello sotto tutti i punti divista. Di questo mi piacciono tantissimo i disegni, la storia molto intrigante. Se poi in sceneggiatura avessero sfruttato meglio i personaggi coinvolti nell'omicidio fornendo al lettore più possibili sospetti (l'amica e il compagno di scuola gelosi, la moglie del rettore, il bel professore) sarebbe diventato un bel caso giallo da risolvere per l'ispettore. Tra l'altro questa figura è molto simpatica, l'ispettore avrebbe meritato una serie tutta per lui. Comunque il secondo episodio è più adatto come storia principale per un sexy pocket, il primo pare la classica aggiunta riempitiva da appendice con poco sesso e una storiella più da cronaca nera.
RispondiEliminaEsattamente, caro Maximilian, anch'io concordo con te.
EliminaA me son piaciuti molto entrambi, anche se il secondo è migliore. Sicuramente superiori a molte produzioni sia seriali che antologiche di questo genere. Grazie tante ragazzi per il lavoro infinito che fate.
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