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mercoledì 11 settembre 2019

I MITICI FUMETTI: CASINO IN...INFERNO E PIACERE (EPISODIO N.7)








Ed eccoci giunti al nuovo appuntamento con Madame Con,  le sue ragazze e la "Maison Blanche", il casino più rinomato della Parigi dei primi del '900. In questo episodio (il settimo della serie), faremo la conoscenza di un politico italiano, per la precisione un veneto, l'onorevole (e qui il grande Totò avrebbe sganciato una delle sue mitiche pernacchie) Danilo Bolsin. A Parigi per una serie di conferenze e congressi, l'uomo decide di concedersi un piccolo "svago", visitando, rigorosamente fuori dall'orario di accesso al pubblico, il casino della nostra corpulenta e simpatica maitresse. La scelta dell'onorevole cade su due ragazze, la ninfetta Dodò e la mulatta Banana, nota per essere in grado di "ospitare" falli dalle dimensioni più assurde. 

E così, Danilo Belsin ci dà dentro alla grande, dimostrando di essere un vero e proprio toro da monta, per quella che, a suo dire, risulta essere la più grande trombata della sua vita. Pagate profumatamente le ragazze, si accorge però di aver fatto più tardi di quelle che erano le sue reali intenzioni. È oramai orario di apertura e il salottino della casa di piacere, in un battibaleno, si è già riempito di clienti vogliosi, tra questi, un gruppo di italiani, veneti anche loro, di Trezze sul Brenta (un paesino in provincia di Vicenza, situato ad est del fiume Brenta). Danilo li riconosce a colpo d'occhio uno ad uno; che scandalo sarebbe per lui farsi beccare in un "puttanaio". In cerca di una via "occulta"per lasciare la Maison Blanche, l'onorevole vivrà una vera e propria odissea, dove gliene succederanno davvero di tutti i colori (uno in particolare prevarrà su tutti, ma non vi dico quale), travolto da quello che per lui diventerà una sorta di vero inferno... e piacere.

La serie "Casino" ci ha oramai abituati alle sue sceneggiature altalenanti. Ad episodi ricchi di umorismo e momenti di alta intensità erotica, spesso si sono contrapposti  episodi che invece peccavano sia nell'una che nell'altra direzione, dandoci la sensazione che l'autore, RUBINO VENTURA, a volte non sapesse proprio che "pesci pigliare". Quella di questo episodio rappresenta l'ennesima occasione mancata, poiché se, tecnicamente parlando, l'impianto strutturale poteva prestarsi a creare una sorta di divertente commedia, i contenuti scelti, pur volendo giocare sull'ironia, offrono invece un campionario osceno di scene disgustose e raccapriccianti che nulla hanno a che vedere con l'erotismo. Se è vero che i gusti sono gusti e che la mente umana è capace di elaborare le più turpi perversioni, è anche vero che in questa storia si è raggiunto un livello davvero così basso, mai toccato in precedenza. Perché scegliere questo tipo di contenuti dando vita a una sarabanda infernale di scene l'una più stomachevole dell'altra, quando si poteva puntare su situazioni prettamente erotiche, resta un mistero. Ai più deboli di stomaco consiglio di fare attenzione ad almeno un paio di sequenze  che farebbero rabbrividire (si fa per dire) persino un tipo navigato come Julius Ghepier. "Casino" aveva già sconfinato in altri episodi  in eccessi di questo tipo ai limiti della tollerabilità e che rappresentano la morte dell'erotismo puro, solo che questa volta si è esagerato davvero alla grande. Ed è un vero pugno nello stomaco vedere gli splendidi disegni di LEONE FROLLO, prestarsi allo squallido "gioco" architettato dall'autore. Si sarebbe voluto far eccitare chi? Un quesito che rimarrà senza risposta. Gli scan di questa storia sono opera del sottoscritto, dove ancora una volta (essendo in possesso degli albi originali) ho cercato di puntare su una certa qualità per esaltare la bellezza delle tavole del maestro veneziano, la cui bravura, aldilà delle scene ritratte, rimane indiscutibile.  

Alla fine dell'episodio, ammesso che riuscirete ad arrivarci senza vomitare, troverete un racconto erotico breve dal titolo: "L'Insaziabile", arricchito da una bella illustrazione ad opera di BIRAGO BALZANO (il disegnatore "principe" di Zora la vampira), dove si racconta la storia di Clorinda, una splendida ragazza che tenta la scalata alla fortuna decidendo di mettere in "commercio" il proprio corpo, vivendo una vita breve, ma intensa, con un finale che lascia un po' di amaro in bocca. Non troverete invece l'episodio di Julius Ghepier intitolato "Il Principe Azzurro" (e aggiungerei "per fortuna"), in quanto qui, su Zero in Condotta, le storie del multimiliardario depravato sono raccolte a parte. ALLA PROSSIMA!

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