IN QUESTI EPISODI: Riuscita a fuggire dal pianeta Bab-ilon (per leggere episodio precedente CLICCA QUI), Zora finisce in Africa e viene ospitata dai Watussi. Su questa tribù si è abbattuta la maledizione di uno stregone esiliato, motivo per il quale tutte le donne sono diventate sterili. La vampira intende scovare lo stregone e ucciderlo per annullare l'incantesimo, confidando sulla cintura aliena rimasta in suo possesso che, azionata tramite il pensiero, spara un raggio paralizzante, in grado di pietrificare le vittime. Purtroppo, la cosa non si rivelerà così semplice... in seguito, giunta a Fort Victoria, la nostra deve trovare un modo per imbarcarsi, ma presa di mira da un corteggiatore troppo focoso, viene difesa da un ricco piantatore, Alfred Gordons, il quale, ammaliato dalla sua bellezza, la ospita a casa sua. Purtroppo, anche in questa circostanza, Zora dovrà riuscire a districarsi da una situazione complicata. La sfortuna però non le darà tregua, poiché quando finalmente riuscirà a imbarcarsi su una nave, questa verra assalita dai pirati capitanati dal famigerato Sandokaz, soprannominato "La Tigre della Malesia"...
E siamo giunti a questo mese di Dicembre, con il Natale ormai alle porte, in compagnia della nostra vampira preferita. L'albo n. 42 di Super Zora che vi apprestate a leggere contiene le storie "Stregoneria Nera" e "Non in Bocca". Scan e Editing a cura di Aquila della Notte e Mal32 che ringraziamo.
Tranquillizzatevi subito, quel "Non in bocca", ovvero il titolo del secondo episodio, non è in alcun modo riferito alla nostra procace biondona dagli aguzzi canini, notoriamente amante del sesso orale, i suoi gusti in tal senso restano immutati (e ci mancherebbe). Certo, però, che scegliere un titolo del genere, solo per risaltare una piccolissima scena (scoprirete poi quale) e non avere poi nessunissima attinenza con quella che sarà la storia vera e propria è una di quelle stranezze molto comuni a cui gli autori di questa serie ci hanno ormai abituati. Ad ogni modo, i due episodi di oggi sono davvero molto piacevoli da leggere. Lo sceneggiatore, Rubino Ventura, si diverte a non dare tregua al suo personaggio e a farle vivere tutta una serie di situazioni, l'una dietro l'altra, con un bel senso del ritmo. Non mancano neppure le scene di sesso, seppur ancora prive di dettagli espliciti, dove Zora fa sfoggio di tutta la sua sfolgorante bellezza, tratteggiata dalla mano del suo creatore grafico, Birago Balzano, che sa renderla davvero irresistibile, anche quando non è impegnata in qualcuna delle sue performance bollenti e il mio pensiero va ad alcune vignette, in particolar modo le prime delle tavole 23 e 28 del secondo episodio, dove ci viene mostrato il lato B della nostra, attraverso una sottana da notte trasparente, due inquadrature veramente da incorniciare. O per dirla con parole più terra terra... un culo davvero pazzesco!!!! E vabbè, non mi sono trattenuto, con Zora non ci riesco.
Nello stesso anno in cui furono pubblicati originariamente questi due episodi, la RAI, da gennaio a febbraio del 1976, mandava in onda la miniserie "Sandokan", tratta dai romanzi del ciclo malese di Emilio Salgari, diretta da Sergio Sollima, con l'attore indiano Kabir Bedi nel ruolo del protagonista. Sorprendente come, sia l'editore, Renzo Barbieri che i suoi autori, avessero saputo immediatamente cavalcare l'onda del successo televisivo, riproponendo nella serie di Zora il personaggio della "Tigre della Malesia", ribattezzandolo "Sandokaz", tutto questo ad appena qualche mese dopo la conclusione degli episodi andati in onda, una velocità davvero incredibile!!! Chi ha seguito come il sottoscritto questa mitica serie TV all'epoca, potrà infatti notare che il disegnatore di Zora si era ispirato esattamente alle fattezze degli attori, il già citato Kabir Bedi, nel ruolo di Sandokan, Adolfo Celi, nel ruolo di James Brook, l'acerrimo nemico di Sandokan e l'attore francese Philippe Leroy, nel ruolo di Yanez De Gomera, fedele braccio destro del pirata, li vedrete entrambi nel prossimo numero, mentre in questo episodio potrete vedere uno dei tigrotti di Sandokan, il corpulento Sambiglieng che nella serie TV era interpretato da Mohammed Azad, il gigante pelato e coi baffi che era solito spaccare noci di cocco servendosi della propria testa, i miei complimenti a Balzano Birago per la somiglianza quasi perfetta
"Sandokaz", in realtà, come nome fa parecchio trash, ma all'epoca queste "invenzioni" (chiamiamole così) divertivano non poco, ammettiamolo, così come mi ha molto divertito, rileggendolo, il pensiero di Zora quando il pirata si presenta dopo aver abbordato la nave sulla quale si trovava: "Io sono Sandokaz..." - "Bel nome!" . E in me, un ragazzino di appena 12 anni, gli ormoni causavano un'esplosione a livello atomico!!! Perché Zora, con la sua troiaggine acuta, rappresentava davvero la donna dei miei sogni!!!
Buona lettura
ISI