Usciamo con un fumetto, oggi che è domenica solo per una circostanza particolare e doverosa; per dare il dovuto omaggio e l'ultimo saluto ad un "grande artista", amico e uomo straordinario: GIOVANNI ROMANINI.
Non mi soffermerò nel ricordare chi era e cosa è stato ROMANINI, per il Fumetto Italiano; il mio socio ISI ieri è stato grandiosamente eloquente nel raccontare la sua meravigliosa carriera. Vorrei solo raccontarvi la prima volta che da ragazzino ebbi modo di "scontrarmi" con un fumetto realizzato da lui...
Era un Agosto del 1986 e passavo le ferie estive in Sardegna; a quel tempo avevo sedici anni ed essendo in piena adolescenza, avevo il testosterone sempre su di giri. Di conseguenza mi recavo giornalmente dall'edicolante della spiaggia (che ovviamente se ne fregava che io fossi minorenne ) acquistando vagonate di fumettacci erotici, che puntualmente nascondevo in fretta e furia all'interno del mio inseparabile zainetto.
La sera poi, prima di rientrare dal mare, mi recavo in un campo abbandonato a poche distanza da casa. C'era una roccia abbastanza comoda con un albero secolare che faceva ombra e li, lontano da occhi indiscreti, iniziavo tutto eccitato e ansioso a divorarmi con gli occhi e con la mente i tanto agognati "fumettacci".
E fu in una calda serata di quell'Agosto che vidi per la prima volta il volto, il corpo, il fascino di una eroina che mi entrò nel sangue e mi affascinò per la grazia e la cura con cui veniva disegnata; era BIONIKA... Cavoli! Come era bella! Adoravo quei disegni: mi ricordavano troppo gli eroi MARVEL, DC COMICS che a quel tempo adoravo..
Ma chi diavolo era quel genio del fumetto, questo grande artista che aveva questo incredibile talento nel realizzare tali grandi opere? Nessuno, niente..., non avevo idea di chi fosse!? A quel tempo gli autori, sopratutto del genere erotico-porno, non riportavano nessuna firma ed era praticamente impossibile sapere da chi fosse realizzato un fumetto.
Eppure quel tratto, quel modo di disegnare, per me erano inimitabili; erano una firma inequivocabile. E tutte le volte che mi capitava sotto mano un fumetto realizzato da ROMANINI, lo riconoscevo subito. Era impossibile sbagliare...
Molti anni dopo, mi recai in una fumetteria dalle parti di Maranello e vidi che vi era un intera stanza riservata al fumetto erotico vintage... E lì, tra montagne di scaffali e scatoloni accatastati in modo confusionario, notai per lo meno che esistevano dei settori dedicati ai grandi autori del genere; MAGNUS, LEONE FROLLO, MILO MANARA.. E tra questi c'era anche il nome di un "certo"...GIOVANNI ROMANINI. "Ecco è lui!!"- pensai -"Ecco come si chiama l'autore che ho sempre amato!"
Fu così che ebbi modo di conoscere questo grandissimo artista e, aggiungo, grande uomo; emiliano vero, tosto, tutto d'un pezzo... come solo la nostra terra riesce a creare...!
E oggi che è un giorno particolare di festa, tra quarantena, flash mob, gente che si fà il culo in ospedale e lotta per salvare vite umane,... voglio regalarvi una sorriso con una storia realizzata dal Grande GIO'; un episodio di una serie particolare che mai abbiamo avuto modo di presentarvi fino ad oggi nel blog: LADY DOMINA.
Uscito tra il 1988 e il 1989 in 13 numeri, LADY DOMINA fu una serie quasi "cult" della Edifumetto; raccontava le gesta della marchesa rimasta improvvisamente vedova ed ereditiera di un immenso patrimonio, Lady Vladimyra Von Masoch... e della sua fedele assistente di origine asiatiche Ruth. Storie per lo più incentrate sui piaceri del sadomasochismo e delle sue stravaganze a livello sessuale.
Dico la verità, non 'è mai stata una serie che ho apprezzato particolarmente (il sadomaso non è il mio genere e non lo trovo per nulla eccitante), ma l'unica ragione che mi spingeva a leggerla era per gli splendidi disegni di GIOVANNI... Davvero una gioia per un'appassionato di fumetti come il sottoscritto!
Ordunque, cari lettori e lettrici, concludendo vi lascio alla lettura di questo episodio di LADY DOMINA, intitolato; IMPOTENZA SENILE? NO, GRAZIE. Offerto dal mitico CHARLES, tramite scan del GITRA.
E permettetemi di concludere con un saluto:
"Ciao Grande Giò! Grazie per la gioia che ci hai dato! E sono convinto che da lassù,... continuerai a disegnare tra le nuvole e il cielo i volti delle tue bellissime eroine.."
Daice