Weekend a tutto sesso targato Ediperiodici con questo albo de I Casi della Vita Special, trattasi del n.24 uscito nelle edicole nell’ottobre del 1990. Le scan, anche se qualche furbone ha rimosso il watermark, sono di CHARLES che ringraziamo per il suo sempre impagabile lavoro. Il sottoscritto si è limitato solo ad estrarre tutte le immagini dal file originale trovato in rete (con il solito Emule) in formato pdf, editandole poi a pagina singola per il lettori di Zero in Condotta. Avevo dato tempo fa un’occhiata di sfuggita a quest’albo (senza leggerne le storie) e avevo deciso di metterlo da parte per una eventuale pubblicazione, in quanto le scene di sesso di entrambe le storie mi sembravano disegnate in maniera gradevole. Svolgendo poi le solite ricerche di rito, prima di scrivere questo post, mi sono imbattuto in ben due sorprese. Ma iniziamo prima a dare un’occhiata veloce ai titoli e alle trame delle due storie.
La storia a), intitolata “Gioielli da Falò” ci racconta di Mara, bionda, sexy, una che ama prendere tutto dalla vita, conscia del proprio fascino che riesce ad esercitare sugli uomini. Pur avendo una relazione basata sul sesso con Daniele, uno che con i suoi modi tipici da stronzo sembra soddisfarla proprio come piace a lei, la donna si fa corteggiare e si concede ad Augusto, un ricco ingegnere a capo di una società immobiliare, con la complicità dello stesso Daniele, con l’intento di spillargli quanti più beni possibili. Ma ogni bel gioco, si sa, dura poco…
La storia b) “Intrigo Aziendale” ci propone invece la storia di Luisa, segretaria di una ditta di trasporti di Milano. Luisa ha una relazione con Duilio che però la tradisce con la loro vicina di appartamento Giovanna, una bionda molto focosa. In ufficio, Luisa deve difendersi dalle avances del proprio capo che è solito “ripassarsi” tutte le sue collaboratrici, in particolare Giulia, altra biondina sexy che, sebbene lusingata da promesse mai mantenute, si concede invece senza problemi. Duilio è uno spiantato, senza lavoro che vive sulle spalle di Luisa, così quando la donna riceve dal proprio capo la proposta di poter impiegare Duilio come autista presso la ditta, gli telefona entusiasta. Duilio risponde al telefono mentre sta scopando con Giovanna e Luisa mangia la foglia. Certa che il suo uomo la tradisce con la loro vicina, Luisa pur di tenersi Duilio, decide di sottostare alle avances del suo capo, prendendo l’iniziativa, d’altronde quella del suo principale era un offerta tesa proprio ad ottenere da Luisa certe prestazioni extra durante l'orario di ufficio. Nella storia si inserisce poi Fernando, un addetto della logistica della sede di Genova, innamorato di Luisa solo per averla sentita qualche volta a telefono. L’uomo, dovendo ritirare di persona degli importanti documenti, si reca in moto fino a Milano per poter conoscere finalmente Luisa ed è a questo punto che l’ “intrigo aziendale” si fa ancora più fitto.
Diciamo subito che nessuna delle due storie mi ha
esaltato particolarmente, in entrambi i casi si tratta di trame piuttosto
sempliciotte, non sviluppate come si sarebbe invece potuto, dove tutto scorre
in maniera lineare e con due finali, tutto sommato, prevedibili. Se proprio dovessi
scegliere, propenderei più per la prima dove, se non altro, il personaggio di Mara, bionda e ben “carrozzata”,
è dotato, a mio parere, di un’ottima carica erotica, ma soprattutto è una gran bella stronza. Tre sono invece le donne che
caratterizzano la seconda storia, le due bionde Giulia e Giovanna e la bruna
Luisa, sicuramente la meno sfacciata delle tre, ma che poi si
rivela essere la più intrigante. A livello di trama, forse regge un po’ il
gioco degli “incastri”, ma poi gli sviluppi appaiono subito prevedibili. Tutte
e due le storie sono caratterizzate da un segno gradevole e pulito dai
rispettivi disegnatori e le scene di sesso sono ben fatte, inoltre, per la
gioia della nostra Tippy, non sono fighe solo le donne, ma anche gli uomini.
Peccato che nelle trame ci sia invece poca inventiva e che i testi, soprattutto
nelle sequenze calienti, siano
piuttosto scontati. Ma vediamo ora chi sono
i disegnatori delle due storie.
La prima è disegnata da Fabrizio Busticchi, disegnatore
milanese scomparso da pochi anni, il quale rappresenta una vera novità nel
settore dei tascabili erotici, infatti non credo proprio che ne abbia
realizzati molti, dato che il suo nome non mi sembra che appaia (salvo che in
questa occasione) in nessuno degli elenchi dei disegnatori presenti sui 4
volumi di Immaginario Sexy del buon Luca Mencaroni. Fabrizio Busticchi, per chi
non lo sapesse, aveva iniziato la sua carriera di disegnatore di fumetti su Corrier Boy, suoi erano infatti i disegni della serie Edge.
Aveva collaborato
poi per Intrepido, SuperGulp! e Full. Per Alfredo Castelli (chi non lo
conosce alzi la mano), Busticchi definisce graficamente Allan Quatermain,
archeologo avventuriero, precursore di Martin Mystère ed infatti, nel 1991, passato
sotto l’ala della Sergio Bonelli Editore, realizza alcune tavole del n.112 del
Detective dell’Impossibile in cui compare il suo prototipo letterario. Nel 1993
passa nella squadra dei disegnatori di Mister
No, testata su cui lavorerà per molti anni in coppia con Luana
Paesani. Sempre per Bonelli collaborerà poi nel 2006 su Demian e nel 2012 su Saguaro e Universo
Alfa.
Mistero assoluto invece riguardo il disegnatore della seconda storia i cui disegni vengono attribuiti, erroneamente, da Mencaroni e i suoi collaboratori a Giovanni Romanini. Non lasciatevi ingannare, ribadisco per l’ennesima volta che il bravissimo artista bolognese, recentemente scomparso, non ha mai collaborato con la Ediperiodici, ma solo con la Edifumetto. Ho sottoposto la storia all’attenzione di William Bondi che con Romanini aveva collaborato a serie come Wallenstein, Ulula, BioniKa e Pornostar, inviandogli tutte le tavole del fumetto. Ci siamo poi sentiti per la solita, chilometrica, telefonata dove entrambi amiamo perderci in infinite disquisizioni tecniche e artistiche e mi ha confermato che i disegni non sono ne di Romanini, ne tantomeno suoi. L’albo esce infatti nel 1990, periodo in cui Romanini stava sperimentato la fase “Topolino” per Disney Italia, mentre Bondi, avrebbe concluso solo nel 1991 la sua avventura editoriale per le Edizioni Center TV di Gianni Eusebio, disegnando il personaggio di Elton Cop, per poi approdare nel 1992 alla Ediperiodici, sotto la gestione di Cavedon figlio. Si tratterebbe quindi di un anonimo emulatore che attinge lo stile non solo da Romanini, ma anche da Ernesto Garcia Sejas, grande maestro argentino che tutti, ma proprio tutti quelli che fanno o che hanno fatto in passato questo mestiere, almeno una volta nella vita, hanno copiato. Personalmente ho riconosciuto immediatamente pose e fisionomie rubacchiate senza ritegno (ma, ahimè, vi assicuro che in parecchi casi si faceva eccome) da serie notissime apparse sul settimanale Lanciostory dell' Eura Editoriale come Bruno Bianco (di CarlosTrillo e Ernesto Garcia Sejas) e Helena (di Robin Wood e Ernesto Garcia Sejas). D’altronde anche Romanini aveva tra i suoi principali riferimenti, a parte Magnus, proprio il grande artista argentino, nonché il grande, grandissimo, Alex Raymond. Alla fine, il mix che ne viene fuori risulta, al di là delle scopiazzature fin troppo evidenti (diverse vignette sono addirittura ricalcate pari pari), comunque gradevole. Chissà…magari si trattava di un giovane disegnatore che cercava di trovare una sua dimensione, adagiandosi prima sugli stili di due suoi idoli, cosa che, bene o male, abbiamo fatto un po’ tutti, specialmente all’inizio (e io, con Leone Frollo...non ve lo dico proprio!!!). Sperando di non avervi annoiato con tutti questi discorsi, vi auguro una buona lettura e vi aspetto, eventualmente, nei commenti.
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