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mercoledì 10 luglio 2019

I MITICI FUMETTI: LEZIONI D'AMORE in.... IL SEGNO DELL'AMBIZIONE



Oggi lasciamo la "tastiera" a un nostro nuovo caro amico ISIDORO BRUNO che ci presenta un fumetto al quale lui stesso ha collaborato negli anni '90 e che ha poi scansionato e offerto al blog...Nella presentazione ci racconta anche un po' di "dietro le quinte" dell'episodio e alcune curiosità molto particolari, che faranno felici gli appassionati, cultori e nostalgici del genere...
Grazie Isidoro:

Questa storia breve di 68 tavole risalente al luglio del 1999, usci come supplemento al periodico LEZIONI D'AMORE. Racconta il grande desiderio di un uomo, Arturo, sindaco di un piccolo paesino, di ambire al tanto agognato salto di qualità che lo proietterebbe verso le grandi vette del mondo politico. Arturo ha una moglie figa molto più giovane di lui, Silvia, la quale cerca di essere fedele al marito che non si può certo definire un bell’uomo . Duccio è invece un uomo affascinante, fa lo scrittore ed è nativo dello stesso paesino dove vivono Arturo e Silvia, dove ogni tanto  fa ritorno, soprattutto per vedere la donna, verso la quale nutre un’attrazione irresistibile. Duccio considera Arturo un “mostriciattolo megalomane” che a causa della sua ambizione trascura sua moglie (soprattutto a letto) e non vede l’ora di renderlo cornuto, ricorrerà infatti ad un abile stratagemma per fregare il sindaco e portarsi a letto la bellissima Silvia in una bellissima e lunga sequenza di tavole...Storia semplice, ma che scorre liscia e si fa leggere con piacere e, a mio avviso, con delle ottime sequenze erotiche ben realizzate da MACCHITELLI con la collaborazione del sottoscritto. Ignoro chi sia l’autore della sceneggiatura, in genere il nome non era mai indicato e quando capitava che ci fosse era sempre uno pseudonimo, chi si firmava Leonardo Da Vinci, chi Michelangelo Buonarroti… si, proprio così, c’era la tendenza ad usare questi nomi appartenuti a grandi artisti del passato. Erano gli ultimi due anni (più o meno) poi la “Reprise”, questa la nuova denominazione della EDIPERIODICI, sotto la guida di Giacomo Cavedon (figlio del compianto Giorgio) sarebbe uscita di scena e come la sua”rivale” storica, l’Edifumetto di Renzo Barbieri, ci avrebbe lasciato orfani di questi tascabili che avevano segnato un’epoca e caratterizzato una fetta del nostro costume. Per soddisfare la curiosità di Daice, ma anche di altri curiosoni, collaboratori e non di questo blog, desiderosi di conoscere i “dietro le quinte” della lavorazione di questi albi, posso dirvi che in questa storia in particolare, se notate con attenzione, si denota un lieve cambiamento di stile di Macchitelli, questo perché gran parte delle matite della storia, e in special modo la sequenza di tavole dalla 30 alla 35, dove il sindaco si fa seviziare e umiliare da quella che crede sia la signora Cesari, partono da degli schizzi di base disegnati da me e poi rifiniti da Enzo per uniformare lo stile. Per le chine... bèh, per fare in fretta, ce le siamo sempre un po' divise e poi con quella che chiamavamo "supervisione finale" (quando magari eravamo in anticipo per la consegna del materiale di almeno 2 o 3 giorni, cosa tra l’altro rara perché si correva sempre come pazzi) si uniformava tutto lo stile grafico della storia. DI solito, nelle storie del Macchi il lettering era quasi sempre realizzato, a mano, dal sottoscritto direttamente sulle tavole. Quello di questa storia però non è mio. Purtroppo la "mezzatinta", vale a dire i toni di grigio che vedete furono un’idea voluta e realizzata in redazione dalla stessa "Reprise" e lasciatemelo dire (tanto nessuno potrà licenziare ne me, ne il mio amico fraterno Enzo), realizzata malissimo. Se ci avessero lasciato fare, avremmo utilizzato, come si fa, la china diluita in una maniera decisamente migliore al posto di questi scialbi grigi realizzati a computer, tra l'altro zeppi di errori. Purtroppo la mania della casa editrice, in quel periodo, era quella di seguire un po’ la moda dei manga giapponesi che ormai dominavano una grossa fetta di mercato. Ricordo le tante incazzature del Macchi quando gli si suggeriva di disegnare le linee di movimento durante le scene dove erano previste delle “penetrazioni”, una sorta di effetto “motion blur” assurdo, voi avete mai visto delle persone scopare alla…velocità della luce tanto da dare vita a delle scie durante i movimenti? Per non parlare delle odiosissime goccioline di umori che dovevano sprillare dal sesso delle protagoniste durante le loro performance hot. Purtroppo, loro pagavano e noi si eseguiva, poiché tutte le litigate cadevano, puntualmente, nel vuoto...

ISIDORO BRUNO