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venerdì 3 dicembre 2021

I MITICI FUMETTI: SUPER ZORA IN...L'ANELLO DI RE SALOMONE - LUIGI DI BAVIERA (ALBO N.28)





IN QUESTI EPISODI: In missione per conto di Satana che le ha promesso di aiutarla a ritrovare sua figlia Alina (per leggere episodio precedente CLICCA QUI), Zora deve riuscire a rubare l'anello di re Salomone. Nel frattempo, la nostra vampira trova necessario farsi un po' di cultura leggendo l'antica leggenda del Re Salomone. L'anello è custodito in vaticano insieme ad altri tesori, ma la vampira, con l'aiuto di un esperto di catacombe, riesce a compiere il furto. Quando Satana appare a Zora, però, succede qualcosa di strano e il Signore degli Inferi sparisce subito dopo aver toccato l'anello. Qualcosa di magico ha impedito al Signore delle Tenebre di impossessarsi dell'oggetto. Zora capisce che dovrà ritrovare sua figlia Alina basandosi solo sulle proprie forze, ma dove sarà finita Alina e soprattutto...è ancora viva? Leggete per scoprirlo.

Mese nuovo, nuovo albo doppio della ristampa Super Zora, questo numero 28 contiene gli episodi "L'Anello di Re Salomone" e "Luigi Di Baviera" (i dettagli relativi alle annate e le cover originali le trovate a fine fumetto). Le scan, perfette come sempre, sono ad opera di Aquila Della Notte e del suo collaboratore Mal32 che doverosamente ringraziamo.

La lunghissima saga di Zora prosegue senza sosta e soprattutto in maniera cronologica, allo stato attuale il nostro archivio contiene albi a sufficienti a coprire almeno tre anni di uscite, mentre Aquila continua con il suo lavoro sui restanti numeri di questa serie (è arrivato già a quota 56 albi su 91). Insisto, a costo di ripetermi, che questo è uno dei periodi più belli di questa serie, le storie si susseguono l'una dietro l'altra con ritmo veloce e Rubino Ventura si dimostra un autore che, pur sfruttando temi classici o attingendo le sue trame dalle fonti più disparate, riesce a rapire il lettore con un modo di raccontare molto semplice, senza tanti fronzoli, con dialoghi "forse" un po' troppo "ingenui" per l'epoca che viviamo oggi, ma che a distanza di oltre quarant'anni continuano a conservare intatti il proprio fascino e a regalare le stesse emozioni di un tempo. Questo succede al sottoscritto, come penso succeda a tutti i veri fan della bionda e sensuale, quanto letale vampira. 

Pochi mesi fa sull'altro blog di Tippy, Tippyland, io e la mia socia pubblicavamo le prime due parti di un fumetto che aveva per protagonista una vampira di nome KRISTINA, fumetto di Frans Mensink, inedito in Italia, che avevamo tradotto e adattato insieme (ad anno nuovo leggerete la terza e ultima parte), in quell'occasione ci eravamo detti "Ma perché Zora non poteva essere così? Come Kristina?" E ce lo eravamo detti non solo per la trama semplice, ma molto ben articolata e che riesce subito a prenderti, ma anche per l'atmosfera azzecatissima, i personaggi molto indovinati, i dialoghi e le tante, tantissime situazioni di sesso estremo e violento. La risposta è che Kristina è nata in un'epoca diversa, più moderna, dove per l'autore è stato molto più facile attingere da un'immaginario letterario e cinematografico praticamente smisurato sull'argomento vampiri e non solo, perché Kristina si avvicina anche un po' al genere noir, combinato a una sorta di poliziesco moderno, insomma, Mensink ha avuto a disposizione una marea di punti di riferimento per la sua creatura, rispetto a quelli che uno sceneggiatore come Rubino Ventura poteva attingere all'epoca. A quei tempi, nei primi anni '70, quando si parlava di vampiri in un fumetto i riferimenti correvano ai film classici della Hammer, quelli in cui il leggendario Conte Dracula era interpretato da Christopher Lee e oltre al celebre romanzo di Bram Stocker o al Dracula Marveliano a fumetti di Roy Thomas e Gene Colan c'era davvero poco altro. Ma al sottoscritto stava bene allora come oggi, essendo un vero patito del vintage. Riguardo al sesso violento e sfrenato, ricchissimo di dettagli espliciti visto ed apprezzato in Kristina, chiaro che non si può pretendere lo stesso da una serie come Zora che arriverà solo nel periodo degli anni '80 all'abbondanza di vere e proprie sequenze hard senza alcun filtro, anche se i disegni di Birago Balzano non potranno mai reggere il confronto con quelli di Frans Mensink, ma lì era una questione di poco impegno e ricerca personale, oltre a dei limiti puramente tecnici dell'autore che col tempo, invece di evolvere, era (sigh!) pessimamente regredito da risultare quasi inguardabile.

Bando alle ciance, godetevi questi due episodi e divertitevi come mi sono divertito io a rileggerli, non ve ne pentirete. E...naturalmente, fateci sapere la vostra nei commenti. 

Buona lettura

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9 commenti:

  1. Come di consueto, le avventure di Zora si rivelano coinvolgenti e appassionanti, nonché ricche di riferimenti culturali, a cominciare dalla leggenda del Vecchio della Montagna, di Re Salomone e della Regina di Saba. Interessante è poi l'apparizione di Ludwig di Baviera che, in effetti, nella realtà era omosessuale. Luchino Visconti ne fece un ottimo ritratto nel suo film 'Ludwig', interpretato dall'ambiguo Helmut Berger, e il sovrano del fumetto, guarda caso, ha un viso vagamente somigliante a quello dell'attore austriaco. Ho trovato poi meravigliosamente sexy Zora, in particolare nella sequenza del sotterraneo, quando è in procinto di rubare l'anello. Indossa un'aderentissima divisa che mi fa pensare a certi personaggi del fumetto 'nero' italiano come Satanik e pure, fatti i debiti distinguo, ad alcune supereroine Marvel. Come al solito, ci sono, inoltre, elementi che oggi, in questi grami tempi di politicamente corretto, non potrebbero essere utilizzati. Basti pensare, per esempio, agli zingari che rapiscono i bambini. Oggi tanti storcerebbero il naso e parlerebbero di stereotipi discriminatori. Zora era davvero il simbolo di un'epoca che, ahimé, non potrà più tornare.

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  2. Caro Sergio, pubblicherei Zora anche solo per leggere ogni volta un tuo commento. Grazie per essere sempre presente.

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  3. Sergio mi ha anticipato in effetti la tutina aderente di Zora ricordaSatanik e anche Zakimort e la stessa Eva Kant...per essere un fumetto considerato di basso rango ( giornaletto zozzo!!!)inoltre dispensava spesso chicche storiche difficili da trovare sui libri istituzionali ...grande Sergio

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  4. Zora è davvero una meraviglia! Se, come si dice, Birago Balzano si ispirò a Catherine Deneuve, la copia ha superato il modello (con tutto il rispetto per il modello...!). A proposito di Ludwig di Baviera, morì in circostanze mai chiarite, ufficialmente annegato in un laghetto profondo un metro e mezzo. Peccato che fosse un ottimo nuotatore, e che non avesse acqua nei polmoni... Forse scopriremo la verità nel prossimo numero.

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  5. Questa cosa per il volto di Zora ci si sia, ispirati al volto di Catherine Deneuve è scritta dappertutto, ma nin credo che sia vera. Tutto nasce dal fatto che sulla copertina del primo numero, il pittore Alessandro Biffignandi aveva ritratto il volto dell'attrice come modello di riferimento. Biffignandi, se qualcuno avuto modo di leggere il bellissimo volume dedicato alla sua arte, saprà che il grande artista era solito usare per le sue copertine di Zora riferimenti fotografici e locandine di vecchi film. Io dico che quella scelta fu casuale, anche perchè in tutte le altre copertine da lui realizzate, la somiglianza di Zora con la Deneuve non sussiste più. Come la Zora a China di Birago Balzano non ha proprio nulla a che vedere con l'attrice né a livello di fisionomia, tantomeno a livello fisico, Zora è una maggiorata fisica, bella burrosa, la Deneuve, gran bella donna all'epoca, ma era totalmente diversa a livello fisico. Balzano è risaputo che guardava anche altri autori, per cui che si sia ispirato a Satanik o a Zakimort per la tutina aderentissima di Zora è molto probabile, di certo le ha fatto un fondoschiena di ben altro livello rispetto agli altri due personaggi citati che, diciamocelo, è quello che poi colpisce di più. Il culo di Zora ha davvero un suo dire per tutto gli amanti delle bonazze in carne, tanto da essere citato come titolo di un futuro episodio dell'ultimo periodo della serie "Il più bel culo del mondo".

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  6. Forse Birago si è ispirato a qualche vampira della Hammer o forse sempre per il fisico ad Anita Ekberg ...resta il fatto che qualitativamente rispetto alle altre è la migliore anche per il lato b ...

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  7. ...è dai tempi di 'Revoltion/Hey Jude' e'Una giornata uggiosa/Per il nastro rosa' che il lato B è spesso più interessante di quello A ;-)

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