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mercoledì 24 novembre 2021

I MITICI FUMETTI: CALZE NERE/LADY INFERNO in...VILLA SERENA - LA PASTORELLA (Episodio n.10 + INTERVISTA EXTRA A: PAOLO PIDIPI)




Ecco un altro albo della famigerata doppia serie CALZE NERE/LADY INFERNO che vi avevamo proposto il mese scorso. Il numero 10 che vi presentiamo oggi è particolare perché in origine le matite dei due episodi erano del nostro lettore e amico PAOLO PIDIPI che al termine del fumetto ci ha concesso una curiosa intervista dove racconta un po' i misteriosi retroscena della mitica e bizzarra GALAX EDITRICE, oltre a raccontarci della sua esperienza come disegnatore e le relative grandi passioni per il fumetto non solo di genere erotico. I due episodi che leggerete confermano la forza trasgressiva e anche un po'  "disturbante" di questa testata. Se il primo, con protagonista la bella e coraggiosa trans tassista, è innovativo per l'epoca nel suo proporre per la prima volta nella storia del genere, un'eroina transgender positiva ( e non relegata alla prostituzione) impegnata in avventurette porno-noir, ma senza eccedere in violenza esagerata e splatter, la serie che segue LADY INFERNO in questo episodio intitolato LA PASTORELLA è quanto di più brutale e crudele visto in tanti fumettacci dell'epoca. Non faccio spoiler, ma il finale è veramente troppo gratuito e spietato e l'abbinamento eros e omicidio in questo caso è eccessivamente inquietante per i miei gusti. Oggi sarebbe veramente improponibile pubblicare e vendere un soggetto del genere, non tanto per la violenza in se, ma appunto per la morbosità gratuita e "facilona" del tutto. Con Paolo nell'intervista che segue ne discuteremo proprio per contestualizzare meglio. Lui è stato molto gentile e disponibile nel raccontarsi e se avete altre curiosità da chiedergli potete farlo lasciando domande trai commenti ai quali sicuramente risponderà con piacere... Quindi mi raccomando non siate pigri, dopo il fumetto leggetevi il nostro botta e risposta e commentate numerosi!!









 INTERVISTA A PAOLO PIDIPI:

TIPPY: Ciao Paolo, Le matite di questi due episodi di Calze Nere e Lady Inferno sono tue...Che ricordi hai di quelle serie e come sei arrivato a collaborare con l'Edizioni Sud poi divenuta Galax Editrice? 

PAOLO PIDIPI: I miei ricordi della serie sul personaggio di Calze Nere sono legati ai miei primi passi nel mondo del fumetto, inteso come lavoro che mi ero scelto di fare sin dai tempi del liceo. All'epoca frequentavo la mostra dei comics di Lucca e ricordo che giravo tra gli stand con la mia cartella 50x70 che si usava al liceo artistico. Conobbi Gianni Bono e questo contatto segnò il mio ingresso nel mondo del lavoro. Gianni fu molto gentile e disponibile e una volta terminati gli studi accademici, mi recai a Milano con tutto l'entusiasmo che un giovane poteva avere a quei tempi... 
La mia prima collaborazione fu infatti con lo studio genovese (di cui non ricordo il nome) che in seguito diventò l'Epierre in quel di Milano. Iniziai con le matite per la protagonista trans di Calze Nere e i miei contatti furono sempre tramite studio, non mi sono mai interessato di approfondire gli aspetti strettamente legati alla casa editrice.

T: All'epoca cosa pensavi della protagonista di Calze Nere che probabilmente, almeno per il fumetto italiano, era la prima eroina dichiaratamente ed esplicitamente trans? Ti eri reso conto di questa sorta di primato?

P: La protagonista del fumetto era per me una delle tante declinazioni che in quel periodo si potevano trovare sul mercato, del racconto erotico a fumetti. Non mi suscitava particolari pensieri o sensazioni in merito alla scelta di una eroina trans. Oltretutto dovendo alzarmi presto o rincasare tardi perché il mio liceo si trovava in un'altra città, non era raro che vedessi per strada delle trans e dei travestiti. Anzi ricordo che al liceo c'era anche un ragazzo che a distanza di alcuni anni diventò donna a tutti gli effetti, quindi per me era una cosa piuttosto normale. Pensai che fino a quel momento non avevano ancora creato nei racconti a fumetti un personaggio del genere e trovai divertente disegnarla...

T:  Di fatto Amanda, la protagonista di Calze Nere era si provocante e ambigua, ma non era la solita dark lady cattiva, ne lo stereotipo, tutto italiano, della trans per forza di cose escort. Lei era una vera e propria eroina da fumetto...Li stava la novità per quegli anni. Lady Inferno invece era veramente un fumetto violento, truce e spietato, il piacere era abbinato non solo alla tortura bondage sadomaso, ma come vediamo da questo episodio anche al femminicidio. Oggi non si potrebbe proprio più pubblicare una cosa del genere senza scatenare il finimondo. All'epoca che percezione avevi o pensavi avessero lettori e editori su tali proposte? 

P: Si, Calze Nere aveva una dicitura in fondo alla copertina che recitava "con Lady Inferno" come se tale informazione dovesse suscitare chissà quali sensazioni sconvolgenti e peccaminose... 
Lo trovavo molto naif e forse anche ingenuo, ma rispecchiava la mentalità dell'epoca dove la sessualità, soprattutto quella espressa nel fumetto, sembrava dovesse essere totalmente deviata e sconvolgente. A conti fatti appare solo molto fanciullesca e grottesca, al punto tale che io ne farei una vera e propria icona weird! Certamente credo proprio che al giorno d'oggi non sia possibile pubblicare una storia come quella di Lady Inferno che troviamo nel numero 10!
Gli argomenti sono troppo crudeli, ma io avevo già letto le opere di De Sade e la morte in essa rappresentata era confinata unicamente nel mondo della fantasia, neanche mi passava per la testa che potesse trasformarsi in realtà. È anche vero che quella era l'epoca del "Mostro di Firenze", ma la percezione di tali delitti mostruosi era, almeno per me (ma forse anche per molti altri della mia generazione) qualcosa di lontano o di irreale nel senso di non appartenenza al mondo che io trovavo una volta messo fuori i piedi di casa. In un' epoca in cui la parola globalizzazione non era ancora stata inventata, la percezione del mondo era estremamente vasta, le distanze enormi e ciò comprendeva non solo le distanze fisiche ma anche quelle mentali...

T: Ti ricordi qualche aneddoto curioso legato a questa famigerata casa editrice Galax? 

P: Un aneddoto curioso sulla mia collaborazione con le edizioni Galax (per me una misteriosa entità astratta sulla quale neanche mi interrogavo) erano i luoghi e i tempi di consegna. 
Ricordo che andavo con il mio pacchetto di tavole ben sigillato, in treno fino a Genova Principe e poco distante dalla stazione raggiungevo un palazzo signorile dove, dopo aver suonato ed essere stato invitato a entrare, raggiungevo un sottoscala buio e disordinato dove trovavo un signore anziano e curvo che prendeva in consegna le mie tavole per completarle con il ripasso a china. Il locale era effettivamente un sottoscala, ma il signore probabilmente non sarà stato né vecchio né curvo... Ma io avevo 20 anni e qualsiasi persona più grande di 10 o 15 anni erano "vecchi"! 
Ricordo anche che la mia documentazione fotografica, per realizzare i disegni, era conservata in forma di archivio catalogato con i più comuni e volgari epiteti che, nel linguaggio comune, designavano in termini coloratissimi le varie posizioni e pratiche sessuali. Ciò suscitava grande ilarità nei miei amici quando venivano a trovarmi nel mio spazio di lavoro, ed è proprio grazie ad uno di questi che io posso ricordare queste vicende perché questa ultima l'avevo proprio rimossa...Non esisteva internet quindi la documentazione fotografica era assolutamente necessaria.




T. Dopo questa prima esperienza fumettistica ne hai fatte altre legate al genere erotico, ce ne vuoi parlare?

P: Dopo questa esperienza lavorativa ho proseguito la collaborazione con l'Epierre dove talvolta capitava di dover realizzare vignette umoristiche a carattere erotico e molti anni dopo ho collaborato con la famosa rivista Selen delle edizioni 3ntini di Argenta di Ferrara...



....Ho poi collaborato per un' altra rivista sexy, molto popolare un tempo, Zip, ma l' esperienza forse più curiosa è stata  quella con la mitica testata hard Fermo Posta che all'epoca era una delle prime riviste per scambisti, quando ancora internet non esisteva! 
Tra gli annunci di lettrici e lettori venivano inseriti anche dei brevi fumetti erotici, ma poi i lettori stessi cominciarono a lamentarsi del fatto che i fumetti rubassero troppo spazio agli annunci e soprattutto alle foto degli scambisti e così dopo un po' purtroppo vennero fatti sparire...Ricordo una disavventura un po' travagliata capitata durante la realizzazione di una di queste storie sexy a fumetti: Dovetti infatti farmela rispedire a casa dopo averla consegnata. Il motivo fu che la modella raffigurata era la donna di una coppia scambista che aveva pubblicato un annuncio con foto (che io avevo contattato proprio tramite questo mezzo) e che avevo disegnato fin troppo somigliante. Il marito quindi mi chiese di modificare assolutamente i disegni perché la moglie si riconosceva. Dovetti così farmi restituire tutti gli originali per modificarli. La bella signora in questione comunque fece  anche da modella come Venere callipigia per un noto disegnatore erotico italiano . Lo so perché me lo disse il marito a suo tempo. Erano in contatto anche con questo rinomato artista (di cui non posso fare il nome) che evidentemente l'aveva ritratta i maniera meno riconoscibile rispetto a quello che feci io...chissà...
A proposito della rivista Fermo Posta devo dire che loro pagavano tantissimo. Era una casa editrice che vendeva molto... Poi con l'avvento di internet chiuse, ovviamente. Ma in quel periodo con una storia di 5/6 pagine con cadenza settimanale, si guadagnava ogni settimana l'equivalente di uno stipendio mensile di un operaio!

T: Quali sono le serie erotiche che da lettore ti hanno più colpito e affascinato e magari avresti voluto tu stesso disegnare? 

P: Tra le serie erotiche che mi hanno appassionato da lettore e che avrei voluto disegnare, sicuramente c'è Isabella  de Frissac e la mitica vampira Jacula...

T:  Invece oltre all'erotico quali sono state le altre tue esperienze nel fumetto?

P: Nel mondo del fumetto ho avuto l'opportunità di lavorare accanto ad Alberico Motta per un paio di storie di Topolino, grazie all'infaticabile Gianni Bono, e alla rivista Fumo di China che fu rilevata e gestita da un piccolo gruppo di fanatici del fumetto tra cui il sottoscritto. Va detto che il merito dell'apprezzamento di pubblico e della longevità rivista in questione fu quasi totalmente di Marcello Toninelli, ma in qualche modo anche io e gli altri amici milanesi facemmo la nostra piccola parte...La rivista fu successivamente consegnata ad altri appassionati di cultura del fumetto ed infatti io mi fregio del titolo onorifico da me coniato, come fondatori: "Noi che... Fummo di China" ! Le altre collaborazioni nel mondo del fumetto si sono poi susseguite nel corso degli anni e tra le più importanti vi sono state sicuramente una serie di illustrazioni a fumetti per la Fiat realizzate insieme a Stefano Casini e l'ultima in ordine di tempo con la rivista settimanale Famiglia Cristiana dove per 3 anni ho disegnato vignette umoristiche per la pagina del Buonumore. Ho ritenuto opportuno chiudere qui le mie incursioni nel mondo del fumetto, non tanto per stanchezza quanto per poter dire che ho iniziato con l'erotico per finire con Famiglia Cristiana!

T: Ahahahah.... Di solito si passa dal sacro al profano, per te è avvenuto l'esatto contrario...Ringraziamo il gentilissimo Paolo per questa piacevole e interessante chiacchierata e se avete altre domande o curiosità per lui, fatele pure nei commenti...

Tippy


9 commenti:

  1. I due fumetti come sceneggiatura e situazioni non mi hanno fatto impazzire (sicuramente meglio il primo episodio), ma l'intervista è molto interessante. Complimenti, state facendo un gran bel lavoro! Avrei una domanda per Pidipi: Per la rivista Selen quali fumetti ha disegnato?

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    1. La mia collaborazione con Selen è stata saltuaria e controversa. Ricordo che un episodio venne imboscato dalla redazione nonostante l'approvazione dell'editore. Ho sicuramente pubblicato una storia dedicata al vampirismo sessuale (ma non ricordo in quale numero) e una tavola della storia finale realizzata a più mani per l'ultimo numero apparso in edicola. In quel momento ero attivo anche su Fumo di China come coeditore e anche in altri ambiti come l'insegnamento e mostre

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  2. Grazie Tippy, il genere sado non fa esattamente per me ma il vostro lavoro è sempre ammirevole. Io una domanda per il signor Pidipi l'avrei: avendo lavorato professionalmente a cavallo di due ere così diverse (sotto innumerevoli punti di vista) gli chiederei se ritiene che la qualità (di storie ma anche di pubblico) sia migliorata o peggiorata. Un caro saluto, ciao.

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    1. Grazie per l'interesse dimostrato e per rispondere alla difficile domanda... Beh, io sarei subito tentato, per età, a considerare l'epoca passata come più interessante. Ma in realtà non è così, oggi vi sono sfide diverse da affrontare rispetto al passato. Personalmente il fatto di aver lavorato in un momento di passaggio da un'epoca ad un'altra mi ha destabilizzato. Ho trovato difficoltà a gestire il lavoro con il settimanale Famiglia Cristiana perché i rapporti avvenivano unicamente via mail o tramite qualche telefonata. La mancanza di un contatto umano, per come la intendevo io, mi ha creato problemi e avendo ormai raggiunto una età sufficientemente "matura", ho pensato di dedicarmi più ai miei divertimenti artistici lasciando da parte il fumetto inteso come professione. Inoltre i compensi sono sicuramente inferiori rispetto a prima, e anche questo non mi ha certo fatto piacere! Per quanto mi riguarda sono naturalmente portato a considerare positivamente l'epoca precedente, ma è ovvio che ciò è dovuto molto ad un fattore generazionale... Per una persona più giovane credo che sia giusto confrontarsi con la realtà che abbiamo di fronte adesso

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    2. A Germano volevo anche specificare meglio, in merito alla domanda, che la qualità di storie e l'interesse di pubblico è molto spesso migliorata adesso rispetto ad anni passati. Ma la mia è solo una osservazione legata alla mia esperienza e certamente non vuole avere un peso maggiore. Alcune forme ingenue narrative di un tempo sono sicuramente da apprezzare ma è ovvio che le cose mutano... Le storie di Calze Nere erano volutamente costruite in modo da rispettare una esigenza narrativa e di contenuti adatti al tempo in cui sono state concepite

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  3. Intervista molto interessante, grazie Tippy e Paolo!

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    1. Grazie a voi per avermi dato questo spazio per testimoniare aspetti di "storie vissute" ��... Con simpatia
      Paolo Pidipi

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  4. Vorrei chiedere a Paolo se non pensa che in questi grami tempi di politicamente corretto una storia come questa oggi non verrebbe pubblicata e se in generale non ritiene che attualmente ci siano molte più restrizioni in fatto di libertà espressiva. Non mi riferisco solo all'erotismo, ma alla fiction in generale.

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    1. Scusa Sergio se ti rispondo solo ora ma non avevo più aperto questo contenuto per controllare. Si sono perfettamente d'accordo con te perché le restrizioni riguardano a contenuti "forti" sono sicuramente aumentate...

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