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venerdì 10 aprile 2020

I MITICI FUMETTI: CASINO IN...GRIDO D'AMORE (EPISODIO N.12)



IN QUESTO EPISODIO: Dalla Spagna arriva la sensualissima Carmen, una nuova ragazza pronta a rinfoltire le fila delle professioniste dell'amore della Maison Blanche di Madame Con. La ragazza, però, ha un problema, non riesce a trattenere il suo grido di piacere quando giunge all'apice dell'orgasmo, grido dotato di un'elevata intensità, in grado di oltrepassare qualsiasi barriera. A una prima valutazione (e come dimostreranno poi i fatti), la cosa viene vista come un fatto negativo, le urla di Carmen potrebbero costituire un serio problema legato al disturbo della quiete pubblica, specialmente nelle ore notturne, rischiando di compromettere le attività della casa di piacere più famosa di Parigi. Tuttavia, la situazione saprà essere sfruttata al meglio dall'abilissima maitresse sia prima che... dopo, quando avverrà qualcosa di assolutamente terribile e inatteso. Dopo Carmen, sarà la volta di una nuova ragazza ad essere assunta, il suo nome è Vania e come la precedente è dotata di un corpo veramente mozzafiato. L'unico neo di Vania è quello di avere il particolare vezzo di nascondere il proprio volto, preferendo scopare con i clienti indossando un cappuccio. Che cosa nasconderà mai? Quale sarà il suo segreto? Leggete per scoprirlo.

12° episodio di "Casino" tratto dalla mia personale collezione di albi disegnati da Leone Frollo, scansionato ed editato dal sottoscritto.

La formula utilizzata dallo sceneggiatore questa volta è quella di rappresentare due situazioni, all'interno dello stesso albo, completamente differenti e slegate tra loro. Nella prima storia seguiamo la vicenda di Carmen che parte abbastanza bene, con tutti i relativi risvolti che si succedono in maniera graduale e veloce, con un buon ritmo e ottime sequenze splendidamente disegnate, come sempre, dal maestro veneziano. Quello che mi è piaciuto di meno è però il finale che trovo sia troppo "soffocato" e lasciato lì, con un senso quasi di "incompletezza", come se una volta esaurita l'idea di partenza non si sapesse più che cosa inventarsi. Nella seconda storia si ha invece la netta sensazione che tutta la vicenda che ruota intorno alla nuova arrivata, Vania, si snodi in maniera troppo frettolosa, come se si fosse buttato giù qualcosa a caso pur di completare le restanti tavole per poter completare il numero di pagine previste dall'albo. Inoltre la sorpresa finale, a mio avviso, è intuibilissima. In definitiva un albo che mi è piaciuto così e così, ma almeno ci si possono deliziare gli occhi davanti a dei disegni davvero impeccabili. Come sempre, l'ultima parola spetta a voi. Buon venerdì a tutti e...

BUONA LETTURA

ISI































































10 commenti:

  1. Quando si uniscono gli scan di Isi e i disegni di Frollo è sempre un giorno di festa.
    Sono d'accordo sul fatto che entrambe le storie finiscano in maniera molto sbrigativa. Il finale della 2a, però, è proprio indicativo del tenore della serie, che spesso alleggeriva i toni con finali tanto veloci quanto comici e assurdi, riportando il tutto sui binari della leggerezza d'animo e della filosofia spicciola da casa di piacere.

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    1. Vero. Come è vero che le storie, svolgendosi sempre in unico ambiente, per l'appunto la Maison, non offrivano certo la possibilità di creare trame particolarmente intricate.

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    2. Il che va benissimo: Casino non era certo una serie nata per ospitare trame complicate che striderebbero con la leggerezza delle storie. Qua le situazioni dovevano essere veloci, in parte comiche, e offrire del sano porno erotismo disegnato da un grande del fumetto italiano.
      Per le trame più complicate andiamo a leggerci qualche storia di Gozzo.

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    3. Ahahahahahah no, grazie, io alla fine sono per la semplicità e proprio Gozzo te lo lascio volentieri :D :D :D

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  2. Bellissima la scena con il negrone!!
    La qualità dei tuoi scan, Isi, esalta la bellezza dei disegni di Frollo.

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    1. Grazie, Rob. Cerco di farle meglio che posso, in base anche al tempo, purtroppo. L'importante è che risultino pulite e leggibili. Ahahahahah tu e Daice avete proprio la fissa coi "negroni" e i loro "piselloni". Ma tu lo sai che ho notato una cosa? In questo episodio Frollo ha disegnato a Bob un affare enorme, mentre nello scorso episodio "Cuore di Mamma", lo si vede scopare con una delle ragazze della casa, Annette detta "Chiappe d'Oro" e fare sfoggio di un "wusterino" (come lo chiamerebbe Tippy) davvero ridicolo. Bàh!!!

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    2. Bè la scene interrazziali nel fumetti vintage erano un classico, come lo sono nei film porno... Io poi che mi ritengo un "raffinato" erotomane, sono cose che adoro! He he!
      Un pò come Tippyna adora le scene con il nanetto cazzuto... ;D

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  3. Casino sarebbe stata una serie trascurabile se non si fosse fregiata degli splendidi disegni del grande Frollo. Questo episodio è comunque piacevole e i momenti ironici ricordano, facendo i debiti distinguo, le atmosfere delle commedie di Feydau che credo sia stato uno dei punti di riferimento della collana. Ottimi gli scan, come sempre.

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  4. Mi sembra che il Maestro Frollo non amasse le scale di grigio e prediligesse usare solo il bianco e il nero.

    Direi che riusciva in maniera magistrale a bilanciare entrambi i colori senza esagerare con l'uno o con l'altro

    Chissà se era perché gli piaceva di più così o perché gli faceva risparmiare tempo...

    Qualcuno lo sa?

    O sono io che sbaglio?

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  5. Che io sappia, Frollo non ha mai fatto uso della "mezza tinta" per una questione di gusto artistico personale, tra l'altro, all'epoca, stampare un fumetto con i mezzi toni grigi veniva a costare un po' di più rispetto al classico b/n e con risultati non certo paragonabili ad oggi, a livello di qualità, grazie all'uso delle moderne tecniche digitali. Il punto di forza di questo artista, oltre all'espressività dei volti e la plasticità delle sue figure, consisteva appunto in queste ampie aree usate spesso sugli sfondi, riempite con campiture di nero, ottenendo, come hai giustamente fatto notare, un perfetto equilibrio tra gli unici due colori: il bianco della carta e il nero della china. Frollo amava usava la china diluita per ottenere una pennellata più fluida e anche per preservare la durata dei pennelli, questi infatti durano molto di più se nell'inchiostro vi è almeno un 20% di acqua distillata, il pelo si corrode molto meno che usando la china assoluta. Se ti fai un giro in rete alla ricerca delle tavole originali di Frollo, noterai che l'inchiostratura delle sue tavole è completamente grigia, con delle trasparenze tipiche di quando si usano gli acquerelli e si possono notare tutte le pennellate usate e come le aveva usate. Quando però i suoi disegni venivano stampati, una volta fatta la pellicola, tutti i grigi venivano saturati al massimo fino ad ottenere un nero perfetto. Se in questo blog ti vai a cercare nell'indice delle serie gli albi di "Biancaneve", troverai il n.6 "La Scoperta dell'amore" (che io pubblicherò in versione HD il mese prossimo) che la nostra Tippy ha pubblicato un po' di anni fa, ebbene le scansioni di quell'albo sono state fatte direttamente dalle tavole originali e sebbene siano a bassa risoluzione, potrai notare il reale modo di lavorare di Frollo, ma quei grigi che vedi (anche se non li vedi proprio grigi, perché le scansioni sono state fatte usando la modalità colore al posto della scala di grigi) non erano intenzionali di una tecnica che prevedesse i mezzi toni, ma come ho detto prima, solo perché questo è l'effetto della china quando viene diluita con acqua, ti fa andare più veloce nell'inchiostrazione, preserva i pennelli (un WInsor & Newton serie 7 costava e costa ancora oggi un botto) e ti permette di avere un segno più fluido. Tanto, in stampa, verrà comunque tutto perfettamente bianco e nero pieno.

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