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venerdì 20 marzo 2020

ADDIO A GIOVANNI ROMANINI, SIGNORE DEL FUMETTO ITALIANO


È con grande tristezza che apprendiamo la notizia della scomparsa del grande GIOVANNI ROMANINI. 
Tutta la redazione di ZERO IN CONDOTTA si stringe intorno al dolore di sua moglie Lorena, dei familiari e degli amici. Per quei tre o quattro che ne sapessero poco sulla figura di questo artista poliedrico che tanto ha dato al nostro fumetto, riassumeremo qui di seguito quella che è stata la sua favolosa carriera artistica dagli inizi ad oggi, mentre alla fine troverete una selezione delle sue tavole più belle tratte dalle più disparate serie e racconti liberi che la sua abile mano sapeva tratteggiare come pochi....





Giovanni Romanini nasce a Bologna il 27 dicembre 1945 e inizia la sua carriera lavorando nel campo dell'animazione per una serie di spot pubblicitari per il programma serale della RAI "Carosello". Il suo esordio nel mondo del fumetto risale alla fine degli anni '60, alternandosi a un'altro grande artista scomparso bolognese, quel Roberto Raviola noto a tutti come Magnus, nella realizzazione di due fumetti cult molto in voga all'epoca, Kriminal e Satanik creati dalla penna di Max Bunker, al secolo Luciano Secchi e pubblicati dalla Editoriale Corno. Il nome di Romanini è indissolubilmente legato a quello di Magnus, il loro sodalizio artistico durato per anni è oramai diventato leggenda, così come la grande amicizia che li legava. Sempre per la Editoriale Corno, quando Magnus abbandonò la testata principe Alan Ford, venendo sostituito alle matite da Paolo Piffarerio, Romanini inchiostrò diverse storie di questo personaggio essendo il disegnatore con il segno più vicino a quello dell'amico Magnus, contribuendo così in modo determinante a garantire la qualità stilistica della serie. 
Più avanti ritornò a collaborare con Magnus, inchiostrando le matite dell'amico nella serie "La Compagnia della Forca", forse l'opera più importante dove il suo segno e quello di Magnus quasi non si distinguono, Romanini venera e stima artisticamente il suo amico da essere considerato da questi l'unico artista in grado di rappresentare il suo "braccio destro". Nello stesso periodo, Romanini stringe un sodalizio artistico e professionale con l'editore Renzo Barbieri che lo lancerà nel mondo dei tascabili erotici dove disegnerà storie per personaggi come Zora la Vampira e Wallenstein per poi creare, anche come autore, serie come Ulula, Pornostar, Bionica, senza contare le numerose storie libere realizzate per diverse testate sempre edite dalla Edifumetto di Barbieri. Sempre nell'ambito del fumetto erotico, realizza inoltre qualche episodio di Cicciolina (inserto a fumetti allegato alla rivista "Le Ore") insieme all'amico Lucio Filippucci e un paio di episodi di Moana per la EPP di Remo Gherardi. La sua ultima collaborazione con Magnus avviene sul Texone realizzato da quest'ultimo, intitolato la "Valle del terrore" su testi di Claudio Nizzi, pubblicato dalla Sergio Bonelli Editore nel 1996. In questo albo in particolare di ben 240 tavole costato a Magnus ben sette anni di lavoro, Romanini diede man forte all'amico disegnando tutti i cavalli della storia, animali verso i quali Magnus sembrava fosse affetto da una forte "allergia" artistica. Dopo una parentesi durata quasi quattro anni, durante la quale Romanini collabora con la Disney Italia realizzando diverse storie per il settimanale Topolino, nel 2000 l'eclettico artista bolognese entra nella scuderia degli artisti della Sergio Bonelli Editore collaborando, fino alla sua scomparsa, alla serie di Martin Mystére, il detective dell'impossibile creato da Alfredo Castelli.

Insomma, un artista a tutto tondo, non un semplice "disegnatore" che ha saputo confrontarsi davvero con tutti i generi, riuscendo sempre a dare il meglio di se. Per noi, amanti inossidabili dei nostri fumettacci vintage, resterà immutato nel tempo quel misto di ammirazione e rispetto che abbiamo sempre provato davanti alle sue tavole, realizzate con un gusto e una perizia tecnica davvero invidiabile, le sue donnine, bellissime,  tratteggiate con un segno elegante e raffinato, in dotazione solo ai grandi, resteranno per sempre nei nostri cuori "sporcaccioni"...
 A quasi 75 anni si è concluso il suo viaggio, ma la sua arte resterà per sempre con noi. Gli auguriamo di congiungersi al suo amico di sempre, ora potranno riabbracciarsi e chissà... magari disegnare di nuovo insieme anche da lassù. Grazie, Giovanni.

LA REDAZIONE DI ZERO IN CONDOTTA




Kriminal

Satanik

Alan Ford e il Gruppo TNT

La Compania della Forca


Zora la Vampira

Wallenstein


Ulula

Pornostar

Bionika

Cicciolina


Moana
Tavola a matita per "Paperino Buffone"

Martin Mystère

I cavalli disegnati da Romanini nel
Texone di Magnus

9 commenti:

  1. Come collezionista di Martin Mystère, esultavo in maniera inesprimibile quando gli albi erano disegnati da Romanini. Purtroppo, essendo di una precisione e bellezza estreme, le tavole richiedevano tempo (è lo stesso problema di Dante e Francesco Bastianoni, disegnatori di Nathan Never e Claudio Castellini) e i suoi albi di Martin Mystère sono non più di sei o sette. Che Romanini avesse doti fuori dal vomune, anche per lo standard dei disegnatori, lo si vede dalla tavola di Paperino, dove il tratto e lo stile sono del tutto diversi dal suo solito

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    1. Ti sbagli, caro Silvio. Giò ha disegnato per Martin Mystère ben 14 albi della serie regolare, un Martin Mystère Extra, due albi speciali, due Maxi, due Almanacchi del Mistero, otto storie per Martin Mystére bimestrale e tre albi di "Storie di Altrove". Direi che è un bel popò di roba, non credi?

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    2. Ah! Ecco spiegato il mio errore: ho comprato tutti i numeri di Martin Mystère fin quando ha conservato la cadenza mensile, dopo l'ho un po' abbandonato, ma adesso che lo so vedrò di recuperarli. Avevo creato per mio uso e consumo un database delle storie di Martin Mystère con portabase con vari campi, tra cui la qualità del disegno. Ovviamente Romanini (e Vercelli in subordine) aveva 5 stelle (eccellente). Sarà che sto invecchiando, ecco perché me ne ricordavo la metà di quelli realizzati per le uscite mensili. La prossima volta dovrò ricordarmi di controllare visto che la mia memoria comincia a far cilecca

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    3. Bèh, la mia non è certo di ferro. Ma siccome avevo l'impressione che i conti non tornavano, ho semplicemente consultato il mio mega archivio digitale dove tengo custoditi tutti, ma proprio tutti, i lavori che Romanini ha fatto per la Bonelli. E sai una cosa? Mi hai fatto proprio venire la voglia di rileggerli tutti, anche se non sono un grande fan delle serie Bonelli, ma del grande Giò... sì! ;)

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  2. un fumettista eclettico, un grande artista, un pilastro del fumetto popolare.. RIP

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  3. Noooo! Era un Grande con la maiuscola, un Maestro dotato di immenso talento... lascia un vuoto enorme nell'ambito del fumetto italianoe internazionale... mi mancherà :(

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